I trucchi in allevamento - Ultimi articoli inseriti https://suivet.it/trucchi-in-allevamento.aspx http://www.rssboard.org/rss-specification mojoPortal Blog Module it-IT 120 no Se tu vuoi biosicurezza, la pellicola è una certezza

L’ utilizzo dell’ecografo per la diagnosi di gravidanza nella scrofa è ormai di uso comune. Questo è stato possibile soprattutto per la diminuzione progressiva negli anni del costo di uno strumento “base”, che oggigiorno si può acquistare per meno di 2.000 euro.
Questi strumenti sono dotati di una sonda settoriale, generalmente a 3,5 Mhz, ad utilizzo transaddominale (molta profondità, poca definizione). Questa tipologia di sonda consente una veloce e sicura diagnosi già a partire dai 21-22 giorni di gravidanza, mentre per poter scendere di qualche giorno, sarebbe indicata una sonda convex, a 5-7 Mhz (meno profondità, migliore definizione).

Per il veterinario che si sposta da un allevamento all’altro per le diagnosi, sorge un problema importante: la biosicurezza. Dopo l’utilizzo in un allevamento deve provvedere ad un’accurata pulizia e disinfezione prima di poterlo impiegare in un altro sito.
Spesso gli ecografi sono forniti di una custodia con relative fasce di velcro per poterlo assicurare alla mano, ma essendo costituite da materiale che assorbe la polvere ambientale (= batteri, ecc…) risulta molto difficile eseguire un’efficace pulizia e disinfezione per l’utilizzo anche dopo qualche ora.

Un semplice sistema che consente di garantire una buona biosicurezza nell’utilizzo dell’ecografo è proposto di seguito.

Innanzitutto ci dotiamo di un rotolo di pellicola trasparente, di quelle utilizzate per la protezione dei cibi in cucina.

Tenendo fermo tra dita e mano il margine della pellicola, arrotoliamola attorno all’avambraccio per 2-3 giri.
Appoggiamo l’ecografo sopra il braccio, e continuiamo ad avvolgere la pellicola includendo lo strumento, compiendo altri 2-3 giri.
Alla fine, facciamo un ultimo giro includendo anche il filo della sonda.

Durante gli avvolgimenti, cerchiamo di mantenere una certa tensione della pellicola, così da avere una migliore aderenza al braccio.

Finito di utilizzare lo strumento, sarà sufficiente lavare e disinfettare solo la sonda ed il filo, mentre l’ecografo è rimasto perfettamente pulito, non essendo mai venuto a contatto con materiale potenzialmente infettante.

Passo 1: zzzPasso 2Passo 3Passo 4Passo 5Passo 6

 

 


Dott. Francesco Tonon
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https://suivet.it/se-tu-vuoi-biosicurezza-la-pellicola-è-una-certezza.aspx tonon@suivet.it (Dott. Francesco Tonon) https://suivet.it/se-tu-vuoi-biosicurezza-la-pellicola-è-una-certezza.aspx https://suivet.it/se-tu-vuoi-biosicurezza-la-pellicola-è-una-certezza.aspx Mon, 25 Oct 2021 06:51:00 GMT
Un cassone sul muletto... e il trasporto vien perfetto! Gli spostamenti dei suini all’interno dell’allevamento sono sempre operazioni impegnative e faticose. In alcune aziende, soprattutto in quelle di recente realizzazione, la progettazione ha tenuto conto di questa manualità e ha spesso previsto corridoi di incanalamento tra i vari locali dell’azienda. In altre, dove le unità produttive sono separate, lo spostamento dei suini, in mancanza di ausili tecnici, può diventare una operazione difficoltosa. Spesso si vedono spostare i maiali attraverso i cortili, con paratie di fortuna, con gente che corre di qua e di là ad ogni cambiamento di direzione degli animali, cercando di indirizzarli a destinazione. Altre volte l’allevatore si dota di un carro appositamente attrezzato. cassone sul muletto cassone sul muletto Nel caso presentato, l’allevatore ha utilizzato un vecchio carro adibito al trasporto delle vacche dalla stalla al toro da monta nella fecondazione naturale. Ha tolto le ruote, ha allungato il cassone, ha risistemato le aperture con appositi cancelli, ha dotato il fondo di guide ad incastro per le staffe del muletto e…voilà, ecco realizzato un pratico porta-suini per gli spostamenti intra-ziendali. cassone sul muletto cassone sul muletto cassone sul muletto L’aggancio del cassone al carrello elevatore può essere fatto sia dal lato lungo che dal lato corto del contenitore, consentendo così maggiore versatilità di utilizzo. La facilità di utilizzo lo rende adatto alle pesature campione nelle varie fasi di accrescimento dei suini. Oltre agli spostamenti all’interno dell’azienda, viene impiegato anche per il carico degli “scarti” e scrofe destinati al macello. L’autocarro dell’acquirente (che ha magari già caricato altri scarti in altre allevamenti…) rimane all’esterno dell’azienda e col cassone-muletto si portano fuori gli animali destinati alla vendita. In questo modo si riduce il rischio di introdurre nuovi patogeni in azienda.
“Non buttare via niente” diceva mio padre, “prima o dopo tutto torna utile”. A buon intenditor…  cassone sul muletto  cassone sul muletto

 


Dott. Francesco Tonon
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Con un telo in posizione… si divide il capannone! Chi non ha mai sentito parlare di biosicurezza alzi la mano! Letteralmente “sicurezza di vita”, è la “scienza” che studia le modalità di prevenzione e controllo degli agenti responsabili di malattie negli allevamenti. E l’allevatore? Cosa ne pensa? Spesso ha un approccio scettico riguardo le misure di biosicurezza che gli vengono proposte per migliorare o mantenere l’equilibrio sanitario della propria azienda, del tipo: credere che non si possa fare niente (troppo costose, irrealizzabili, troppo tempo, troppa manodopera, impossibili nella mia azienda ecc.). Altre volte cade nell’eccesso di protezione per cui vengono adottate misure talmente rigorose da rallentare l’attività produttiva.
In cima alla lista delle misure igienico-sanitarie troviamo la vecchia, vecchissima ed attualissima norma del tutto-pieno-tutto-vuoto: vuotare, lavare, disinfettare, lasciar riposare e… riempire!
Questa è una pratica ormai accettata da (quasi) tutti gli allevatori di scrofe: direttamente o indirettamente hanno verificato l’utilità (economica) di interrompere la catena di infezione-reinfezione che si innesca tra animali di diversa età allevati assieme.Nel caso degli ingrassatori, però, l’importanza di queste misure è spesso sottovalutata. Soprattutto nelle aziende piccole, composte di un solo capannone, spesso non diviso in settori, il ciclo produttivo di acquisto-ingrasso-vendita è continuo, con soggetti giovani a contatto con quelli adulti. In questo caso gli adulti “trasmettono” ai giovani arrivati i patogeni presenti in allevamento, in una spirale continua. telo ingrasso Ma con qualche idea (e spesso con poca spesa) è possibile realizzare un discreto vuoto sanitario, anche in un grande capannone ad ambiente unico. Così, Tino e Bruno hanno realizzato una semplice impalcatura composta di tre lunghe assi di legno che opportunamente unite tra loro permettono di applicare un telo in plastica in pochi minuti all’interno dell’ingrasso, creando, all’occorrenza, due ambienti separati. telo ingrasso telo ingrasso Questo permette loro di lavare e disinfettare l’ambiente liberato dai suini avviati al macello senza disturbare quelli rimasti in accrescimento. All’arrivo dei suinetti, questi rimangono divisi dagli altri dal telo e da un box lasciato vuoto, fino al completamento dell’ambientamento e delle pratiche immunizzanti previste. Quando la situazione è stabilizzata, viene rimosso il tutto. telo ingrasso telo ingrasso telo ingrasso telo ingrasso  Biosicurezza sì, ma praticabile!

 


Dott. Francesco Tonon
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https://suivet.it/con-un-telo-in-posizione…-si-divide-il-capannone.aspx tonon@suivet.it (Dott. Francesco Tonon) https://suivet.it/con-un-telo-in-posizione…-si-divide-il-capannone.aspx https://suivet.it/con-un-telo-in-posizione…-si-divide-il-capannone.aspx Sun, 20 Mar 2011 20:39:00 GMT
Con i getti in movimento... puoi lavare in un momento! Già, la pulizia, il tutto-pieno-tutto-vuoto, il vuoto sanitario, o come altro lo si voglia chiamare. Saremo anche stanchi di sentire continuamente raccomandare di vuotare, lavare e disinfettare, ma resta indubbiamente il primo e più importante strumento sanitario a disposizione dell’allevatore. Solo che… lavare è un brutto lavoro, faticoso, noioso, “bagnato”, lungo… e spesso affidato ai manovali di stalla, eppure molto importante. Generalmente vengono impiegate pompe ad alta pressione ed a bassa portata (idropulitrici), che consentono di pulire a fondo le superfici ed allo stesso tempo di limitare il consumo d’acqua; l’operatore manovra una lancia provvista di un ugello che determina la forma del getto d’acqua in uscita: a ventaglio o a spillo, secondo il tipo di utilizzo. getti rotanti Negli ultimi anni si è largamente imposto il getto rotante, che unisce le due caratteristiche: la potenza del getto a spillo e la praticità di quello a ventaglio. getti rotanti getti rotanti getti rotanti L’inconveniente è che questo tipo di puntale richiede pompe piuttosto potenti che, a motivo dell’elevata pressione di spinta, rendono faticoso l’impiego della lancia per lungo tempo.
Ma … qualcuno ha avuto un’idea geniale per cercare di abbreviare ed agevolare il lavoro di lavaggio: ha dotato un piccolo carrello appositamente costruito di una serie di (6) getti rotanti che, messi in fila su un carrello a tre ruote, collegato ad una grossa pompa, e spinto da uno o due operatori, permette di lavare il pavimento (pieno o grigliato) in modo veloce ed efficiente. getti rotanti getti rotanti getti rotanti Come potete vedere nelle foto, ha dotato la batteria di ugelli di una sorta di maniglia, che attraverso un sistema di leve, consente di ruotare di qualche grado gli ugelli in modo da variare  l’incidenza del flusso dei getti d’acqua sul pavimento, secondo le caratteristiche della superficie da lavare. getti rotanti Certo, anche con questo carrello la fatica non è poca, solo che… è di breve durata!
Dott. Francesco Tonon
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https://suivet.it/con-i-getti-in-movimento-puoi-lavare-in-un-momento.aspx tonon@suivet.it (Dott. Francesco Tonon) https://suivet.it/con-i-getti-in-movimento-puoi-lavare-in-un-momento.aspx https://suivet.it/con-i-getti-in-movimento-puoi-lavare-in-un-momento.aspx Sat, 19 Feb 2011 06:57:00 GMT