BioBhyo, il nuovo vaccino per la diarea rossa

È arrivato! Più salute per gli animali, meno antibiotici e maggior risparmio economico per gli allevatori! L'EMA lo scorso giugno ha dato il via libera al primo vaccino in Europa contro la dissenteria suina!

La dissenteria suina è una malattia gastrointestinale altamente infettiva causata dal batterio Brachyspira hyodysenteriae, che colonizza l’intestino crasso (cieco e colon). Solitamente durante il periodo di magronaggio ingrasso, inizia a comparire nei soggetti infetti febbre con diarrea sanguinolenta con presenza di muco, filamenti di tessuto intestinale, condizione clinica che perdura per 10-14 giorni. I tassi di morbilità sono elevati e la mortalità altrettanto, fino al 30-35%, si tratta di una morte per lo più dovuta al deperimento cronico dell’animale, difatti, a seguito dell’infiammazione acuta della mucosa intestinale, si sviluppa un ispessimento della stessa con perdita di funzionalità. Gli animali che si immunizzano comunque presentano ritardi di crescita significativi, che minano l’economia aziendale. Il batterio è altamente resistente nell’ambiente (fino a 7 gg a 25°C), in breve tempo si creano vettori animati e inanimati: i roditori selvatici diventano i principali serbatoi della malattia. Considerando le scarse misure di biosicurezza degli allevamenti medi italiani (pre-PSA), la dissenteria suina è diventata endemica e l’impatto che questa malattia ha, in termini di benessere e produttività (e conseguentemente redditività), è enorme!

Foto 1A: aspetto delle feci nei casi di diarrea rossa Foto 1B: aspetto delle feci nei casi di diarrea rossa

Foto 1 A e B: Aspetto delle feci nei casi di diarrea rossa

Come controllarla? Stato dell’arte

La derattizzazione e la pulizia degli ambienti sono fattori gestionali importantissimi, così come la biosicurezza esterna. La biosicurezza in questi ultimi anni è stata decisamente implementata a seguito degli obblighi di legge imposti per il contrasto alla PSA: evitare l’ingresso in allevamento degli autorimorchi per il macello e quelli per lo svuotamento della cella dei morti, rappresenta l’abbattimento di un importante fattore di rischio.

La clinica della dissenteria suina può essere influenzata da fattori alimentari. Nonostante i pareri in letteratura siano differenti, è generalmente accettato che una dieta altamente digeribile sia associata ad una diminuita espressione clinica a seguito dell’infezione da B. hyodysenteriae, mentre una dieta ricca di fonti di fibra rapidamente fermentabile possa aumentare l’espressione della malattia. Anche diete ricche di inulina sono state associate ad una ridotta espressione della malattia dopo infezione sperimentale con B. hyodysenteriae ed è stato ipotizzato che questo effetto sia dovuto ad alterazioni del microbiota del colon. Riconsiderare la formula del mangime con il proprio alimentarista può essere un aiuto.

La modalità di gestione più usata in passato è stata quella di usare in maniera massiccia gli antibiotici, soprattutto tiamulina, valnemulina, tilosina, e lincomicina. Allo stato attuale, la lincomicina e la tilosina mostrano meno efficacia a causa della comparsa di ceppi resistenti. Con la nuova PAC e le indicazioni dell’UE sulla riduzione degli antibiotici, considerando tra l’altro che la tilosina è anche un macrolide e quindi antibiotico pre-critico (da classificazioni di WHO ed EMA), questa strategia di gestione della malattia dovrà essere sempre più limitata ed utilizzata in extremis.

Nessun vaccino è attualmente autorizzato nell'Unione Europea (UE) contro questa malattia.

Le cose cambieranno?

Aquilòn CYL è la casa farmaceutica spagnola che riuscirà a portare sul mercato il primo vaccino per la Brachyspira hyodysenteriae. Dopo l’approvazione dell’EMA passerà almeno un altro paio di anni prima che arrivi sul mercato italiano, rimaniamo in attesa! 

Si chiama Biobhyo contiene un ceppo inattivato di Brachyspira hyodysenteriae e un adiuvante che aiuta a stimolare la risposta immunitaria. Finora è mancato un vaccino per la difficoltà a coltivare questo batterio in vitro. Il gruppo di ricercatori Aquilòn è riuscito invece in questa impresa e ha creato un vaccino inattivato, a duplice somministrazione intramuscolo a 2 settimane di distanza, che garantisce fino a 5-6 mesi di copertura immunitaria; è un vaccino pensato per i lattoni, a partire dalla 5°settimana di vita, nonostante anche l’uso in gravidanza e lattazione sia stato sperimentato senza rischi per la salute.

La sua efficacia - spiega l'Agenzia- è stata valutata in due studi che hanno confrontato l'incidenza della diarrea dissenterica in suini vaccinati e non vaccinati in allevamenti commerciali di due diversi paesi europei, entrambi con episodi regolari di comparsa di dissenteria emorragica. I suini hanno ricevuto la prima dose a cinque settimane di età e una seconda dose a sette settimane. 

Sulla base della valutazione del rischio, EMA non ha constatato alcun rischio per la salute umana o animale o per l'ambiente, se utilizzato secondo le istruzioni per l'uso, difatti nessuna denuncia di questo tipo è stata fatta durante le prove sperimentali.
Durante analisi effettuate, si è visto un aumento degli anticorpi dopo 2 settimane dalla vaccinazione con una riduzione statisticamente significativa dell’83.3% dell’incidenza della malattia nel gruppo vaccinato, con conseguente riduzione dell’uso degli antibiotici.

E quindi?

Sulla carta sembra tutto perfetto, eppure sorge spontanea la domanda: “Dal momento che si tratta di una patologia enterica, non sarebbe meglio un vaccino orale che stimola un’immunità mucosale?”. La risposta è certamente affermativa. Come abbiamo potuto constatare utilizzando i vaccini vivi orali per il Coli e per la Lawsonia intracellularis, la sintomatologia si è ridotta in maniera notevole. I vaccini intramuscolo che inducono una risposta anticorpale di tipo sistemico hanno una più spiccata finalità nel limitare la circolazione della malattia in un allevamento e gli effetti sono osservabili nel lungo termine, piuttosto che nell’immediato; anche per la Brachyspira hyodysenteriae probabilmente l’effetto sarà quello: in un allevamento chiuso vaccinare anche le scrofe contribuirà a ridurre la carica batterica infettante e mantenere con costanza gli animali vaccinati in un sito 2 o 3 darà certamente dei risultati migliorativi.

Una volta che sarà disponibile questo vaccino, proviamoci, crediamoci! Di meglio non potremo offrire ai nostri animali, o almeno potremo dire di averci provato…per adesso quindi speriamo e aspettiamo!

 

Bibliografia 

Eric R. Burrough, Epidemiologia della dissenteria suina in usa e recenti ricerche riguardo fattori di rischio, alimentazione e tecniche diagnostiche, 2015 SIPAS Montichiari

https://www.anmvioggi.it/rubriche/europa/77613-dissenteria-suina-lema-approva-il-primo-vaccino-europeo.html

M. Garcia-Diez, C. Artigas, H. Arguello, A. Carvajal, E. Hevia, P. Rubio, Targeting Swine Dysentery: heterologous protection by a novel vaccine, 2025 ESPHM Berna, Aquilòn