Strutture parto SWAP (Sow Welfare Piglet Protection Pen):quale effetto sul suinetto svezzato?

(dott. Elisa Moscon)

Negli ultimi anni, l’interesse dell’opinione pubblica europea nei confronti del benessere degli animali da allevamento ha registrato un incremento significativo. Un esempio emblematico è rappresentato dall’iniziativa “End the Cage Age”, promossa da numerose organizzazioni animaliste e sostenuta da oltre un milione di cittadini dell’Unione Europea. Il messaggio è inequivocabile: porre fine all’utilizzo delle gabbie. In risposta, la Commissione Europea ha assunto l’impegno formale di avviare un processo legislativo volto all’eliminazione della stabulazione in gabbia o in recinti individuali per gli animali allevati.
La stabulazione in gabbia è una pratica ampiamente diffusa negli allevamenti intensivi, in particolare per specie quali galline ovaiole, conigli, vitelli e scrofe. Sebbene tale sistema consenta una gestione più controllata degli animali, esso limita fortemente la loro libertà di movimento, ostacolando l’espressione di comportamenti naturali e generando condizioni di stress. 
Una delle problematiche più complesse riguarda la gestione delle scrofe durante le fasi di parto e allattamento. Le tradizionali gabbie parto, che confinano l’animale in uno spazio estremamente ridotto, sono progettate per ridurre il rischio di schiacciamento dei suinetti neonati. Tuttavia, tali strutture impediscono alla scrofa di muoversi liberamente, girarsi e interagire in modo naturale con la prole. In tale contesto, sono in fase di studio soluzioni alternative maggiormente rispettose del benessere animale, tra cui le cosiddette Sow Welfare And Piglet Protection Pen (SWAP). Queste strutture innovative consentono di confinare temporaneamente la scrofa esclusivamente durante il parto e nelle ore immediatamente successive, quando il rischio dello schiacciamento dei suinetti è massimo. Successivamente, la struttura può essere aperta, garantendo all’animale una maggiore libertà di movimento e possibilità di interazione.
Uno studio recente ha esaminato gli effetti dell’impiego delle SWAP rispetto alle gabbie parto convenzionali, focalizzandosi sulla fase di svezzamento dei suinetti. L’obiettivo era valutare se la maggiore libertà concessa alle scrofe influenzasse parametri produttivi e sanitari nella prole nella fase successiva alla lattazione.

Foto 1: Tipologia di gabbia SWAP usata durante il periodo in sala parto

Foto 1: Tipologia di gabbia SWAP usata durante il periodo in sala parto

L’indagine ha coinvolto due gruppi sperimentali: Gruppo C, che considera suinetti nati da scrofe confinate in gabbia parto per l’intera durata della lattazione e il Gruppo A di suinetti nati da scrofe la cui gabbia è stata aperta tre giorni dopo il parto.
I parametri analizzati includevano:

- Accrescimento medio giornaliero
- Consumo alimentare
- Efficienza alimentare
- Incidenza di lesioni, con particolare attenzione alle code

 

Foto 2: Sito 2 preso in esame nello studio
Foto 2: Sito 2 preso in esame nello studio

I dati raccolti indicano l’assenza di differenze statisticamente significative tra i due gruppi in merito all’accrescimento, al consumo e all’efficienza alimentare, mantenendo le medesime condizioni ambientali. Ciò suggerisce che l’apertura della gabbia non compromette le performance produttive dei suinetti.
Tuttavia, è emerso un dato rilevante riguardante le lesioni alle code: il gruppo A (gabbia aperta dopo tre giorni dal parto) ha registrato una tendenza a presentare il fenomeno durante tutto lo svezzamento. La tendenza si è accentuata in modo significativo attorno alla quinta settimana dall’inizio dello svezzamento; il gruppo C (gabbia mantenuta chiusa tutta lattazione) infatti, ha avuto un’incidenza significativamente inferiore (1,3%) del fenomeno morsicatura, rispetto al gruppo A (gabbia aperta dopo tre giorni dal parto), che ha evidenziato un tasso del 6,2% (P = 0,011). I fattori ambientali e gestionali sono stati mantenuti i medesimi per entrambi i gruppi sperimentali. Tale risultato potrebbe essere correlato a una maggiore attività e interazione tra i suinetti nel gruppo A, legato alla differente interazione madre-prole (gabbia aperta dopo tre giorni dal parto) avvenuta durante la lattazione. 

I risultati dello studio offrono spunti di riflessione. Da un lato, l’adozione delle SWAP appare compatibile con le esigenze produttive dell’allevamento suinicolo, non compromettendo né la crescita né l’efficienza alimentare dei suinetti una volta spostati nel sito 2. Dall’altro, l’aumento delle lesioni alle code nel gruppo con gabbia aperta evidenzia come la tipologia di gestione avuta durante la fase di lattazione possa comportare nuove sfide gestionali nel sito 2 successivo, quali la necessità di arricchimenti ambientali o strategie di prevenzione del cannibalismo.

L’iniziativa “End the Cage Age” non rappresenta esclusivamente una battaglia normativa, bensì un profondo cambiamento culturale. L’idea che gli animali da allevamento debbano vivere in condizioni che rispettino la loro natura e i loro bisogni etologici sta progressivamente guadagnando consenso, specialmente nell’opinione pubblica. Le SWAP costituiscono un esempio concreto di come la tecnologia e la ricerca scientifica possano contribuire a tale trasformazione, offrendo soluzioni che coniugano benessere animale e sostenibilità economica.

L’eliminazione delle gabbie rappresenta un obiettivo ambizioso, ma sempre più realistico. Le SWAP si configurano come un passo significativo verso un modello di allevamento più etico, in cui il benessere animale non costituisce un ostacolo, bensì un motore per l’innovazione. Il percorso è ancora lungo, ma è stato avviato e sostenuto dalla volontà di milioni di cittadini europei...non si torna indietro.

Bibliografia

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