(Ilenia Carlisi, studentessa MV)
La gestione della temperatura in sala parto rappresenta un elemento cruciale per il successo dell’allevamento suinicolo. Le prime ore di vita del suinetto costituiscono una fase estremamente delicata, in cui la capacità di termoregolare, asciugarsi rapidamente e raggiungere il capezzolo materno incidono modo diretto sul tasso di sopravvivenza. In questo contesto, l’impiego dei pannelli FIR (raggi infrarossi a onda lunga) sta emergendo come una soluzione tecnologica capace di migliorare l’efficienza del nido e il benessere animale, riducendo al tempo stesso gli effetti negativi del surriscaldamento ambientale della sala parto sulla scrofa.
Esigenze termiche differenti: scrofa e suinetto
Le necessità termiche della scrofa e del suinetto sono divergenti. Il neonato richiede circa 38°C nelle prime 72 ore di vita, per poi scendere progressivamente fino a 23°–25°C nella quarta settimana di lattazione. La scrofa, al contrario, ha un comfort termico tra 18° e 22°C durante tutta la lattazione.
Un aumento della temperatura ambientale in sala parto comporta un calo dell’ingestione di alimento da parte della scrofa, che determina una riduzione della produzione di latte e un peggioramento delle performance riproduttive allo svezzamento successivo. D’altra parte, il suinetto neonato non è ancora capace di termoregolarsi efficacemente a causa dell’ipoglicemia e della termogenesi limitata allo shivering (contrazione ritmica ed isometrica del tessuto muscolare, non finalizzata al movimento, che comunemente chiamiamo brividi), quindi il suinetto quando la temperatura ambientale non soddisfa le sue esigenze, ricerca attivamente fonti di calore, esponendosi così a un maggiore rischio di schiacciamento.

Foto 1: Ideale disposizione della lampada al momento del parto
Sistemi tradizionali: lampade a incandescenza
Le lampade a filamento incandescente rappresentano il metodo più diffuso per riscaldare il nido. Il calore viene trasmesso per convezione: l’aria calda si muove e scalda l’ambiente circostante. Pur permettendo di orientare i suinetti verso la fila mammaria, senza farli incorrere nel rischio di schiacciamento, con una disposizione delle lampade all’interno del box parto, la convezione genera moto d’aria e condensa quando l’aria calda entra in contatto con superfici fredde. Inoltre, il riscaldamento dell’ambiente contribuisce a surriscaldare il box, con possibili conseguenze negative per la scrofa.

Foto 2: Nido riscaldato con lampada ad incandescenza
Sistema moderno: riscaldamento a pavimento
Il riscaldamento a pavimento rappresenta un metodo moderno di riscaldamento del nido. Il calore si trasferisce per conduzione: le serpentine, idrauliche o elettriche, passano sotto la pavimentazione del nido scaldandolo. È possibile l’installazione solo se è previsto un rifacimento della pavimentazione della sala parto, in quanto i cavi devono essere posizionati utilizzando una rete elettrosaldata e immersi in un massetto di cemento di 5 cm. Nel caso di una rottura della serpentina, la manutenzione non è immediata e richiederebbe la demolizione del massetto. Esiste anche la possibilità di installare tappeti elettrici che non richiedono il rifacimento dell’intera sala parto, in quanto l’installazione può essere effettuata fissandoli nella porzione inferiore del grigliato.
L’innovazione: Pannelli FIR
I pannelli FIR rappresentano un’evoluzione significativa. Riscaldano per irraggiamento, trasferendo calore direttamente ai corpi presenti nell’area irradiata, senza scaldare l’aria. È un meccanismo simile a quello del sole: l’ambiente può rimanere relativamente fresco, mentre la superficie irradiata raggiunge temperature utili alla termoregolazione del suinetto.

Foto 3: Pannello FIR
Con il pannello posizionato a 50 cm di altezza, la superficie del nido raggiunge circa 30°C, favorendo un’asciugatura rapida e uniforme del suinetto dal liquido amniotico e limitando la dispersione energetica nelle prime ore di vita Il sistema richiede una pavimentazione piena perché solo una superficie piena può assorbire e mantenere in modo uniforme il calore irradiato. L’uso di tappetini in gomma è preferibile poiché questo materiale migliora il comfort del suinetto e favorisce la diffusione omogenea del calore assorbendo e in seguito distribuendo il calore in maniera uniforme, evitando punti freddi. La superficie, riscaldandosi, facilita inoltre l’evaporazione dell’umidità, prevenendo ristagni di fluidi e mantenendo un ambiente asciutto e igienico. Ciò permette di garantire una temperatura superficiale stabile, fondamentale per il benessere termico del suinetto nelle prime ore di vita.

Foto 4: Nido riscaldato con pannello FIR installato
Si possono inoltre integrare con centraline che consentono curve di riscaldamento personalizzate in base alla latitudine dell’allevamento e alla stagionalità, permettendo di accompagnare il suinetto lungo tutto il periodo di lattazione; alcuni modelli dispongono di sonde di temperatura che modulano automaticamente la potenza del pannello e permettono il rilevamento e monitoraggio della temperatura oltre che un’economizzazione del sistema.
Uno studio di campo (Donneschi et al., 2022) ha confrontato la mortalità pre-svezzamento in nidiate riscaldate con lampade a incandescenza o con pannelli FIR. La differenza è risultata significativa (X² = 11,4; p = 0,0007). I suinetti riscaldati con lampade a incandescenza avevano una probabilità di morire quasi doppia rispetto a quelli riscaldati con pannelli FIR (odds ratio = 1,76; intervallo di confidenza al 95% = 1,26–2,45).
L’asciugatura più rapida e uniforme, consentita dal calore per irraggiamento, contribuisce quindi a ridurre la mortalità legata a ipotermia e schiacciamento, grazie a una maggiore vitalità e reattività del suinetto. Lo studio è stato condotto su 175 scrofe su tre bande in un’unica azienda Bresciana, in una zona climatica della Pianura Padana.
In un settore in cui la mortalità pre-svezzamento rappresenta una voce critica sia dal punto di vista gestionale sia economico, l’irraggiamento a onda lunga potrebbe offrire una soluzione innovativa e potenzialmente rivoluzionaria. Ulteriori studi permetteranno di consolidare i risultati disponibili, ma già oggi i pannelli FIR si configurano come uno strumento di grande interesse per gli allevamenti orientati alla sostenibilità, al benessere animale e al miglioramento delle performance produttive così come confermato anche da esperienze in altre specie.