Perdite economiche e produttive causate da PRDC

(dott.ssa Anna Salviani) 

Il Complesso delle Malattie Respiratorie del Suino (PRDC, Porcine Respiratory Disease Complex) è una sindrome multifattoriale che colpisce il sistema respiratorio dei suini causando ingenti danni nell’industria suinicola a livello mondiale. Tra i patogeni più coinvolti vi sono Mycoplasma hyopneumoniae, Pasteurella multocida, Actinobacillus pleuropneumoniae, i virus dell'influenza suina (SIV) e il virus della sindrome respiratoria e riproduttiva suina (PRRSV).

Tabella 1: fattori di rischio legati alla PRDC (Fraile et al., 2010).
Fattori che influenzano la PRDC
Patogeni Fattori ambientali Fattori gestionali

PRRSV

Mhp

PCV-2

APP

SIV

Temperatura

Umidità

Ambienti polverosi

Densità degli animali

Ventilazione

Biosicurezza

Tuttopieno/Tutto vuoto

Qualità alimenti

Livello di igiene

Quarantena

Le due lesioni più comuni associate alla PRDC e valutate nel sistema respiratorio del suino al momento della macellazione sono il consolidamento polmonare cranio-ventrale (CVPC, cranioventral pulmonary consolidation) e la pleurite.

Ad oggi, la PRDC esercita un impatto considerevole sull'industria suinicola globale, causando perdite economiche dovute ad una scarsa crescita degli animali, ridotta efficienza alimentare e maggiori costi per la somministrazione di farmaci. Inoltre, influenza negativamente il benessere dei suini, attraverso la comparsa di sintomi clinici quali febbre, tosse e abbattimento, responsabili di perdita dell’appetito, letargia e difficoltà respiratorie.

Se da un lato gli impatti economici da PRDC in termini di parametri di prestazione degli animali vivi sono ampiamente documentati, dall'altro lato gli effetti sulla qualità della carne e sulle caratteristiche della carcassa restano ancora poco esplorati. Infatti, la valutazione dell'impatto economico delle lesioni polmonari date da PRDC è complessa, in quanto sono multifattoriali e coinvolgono l'intera filiera produttiva, dall’allevamento al macello.

In un contesto ideale, l'impatto di una malattia dovrebbe essere valutato come il risultato diretto dell'infezione del patogeno sulle prestazioni zootecniche dell’animale. Tuttavia, per quanto riguarda la PRDC, intervengono diversi fattori che vanno oltre il semplice ruolo dell'agente infettivo. Di conseguenza, separare l'effetto di ciascun singolo fattore diventa estremamente difficile, poiché l'interazione tra i vari agenti patogeni e gli altri fattori non infettivi amplifica o attenua l'impatto complessivo sulla salute degli animali e quindi sulla produttività.

Al fine di contribuire nello sviluppo di strategie di gestione più mirate per migliorare la salute del suino e ottimizzare l'efficienza economica nella produzione suina, un recente studio (Przyborowska et al., 2024) si è posto come obiettivo quello di quantificare l'impatto della CVPC e della pleurite sulla produzione e sull'efficienza economica dei suini da ingrasso. Dopo una prima determinazione della prevalenza di CVPC e pleurite nei suini destinati alla macellazione provenienti da diverse aziende, è stata esaminata la correlazione di queste lesioni con i principali parametri di produzione quali il peso della carcassa, la resa della carne e l’incremento medio giornaliero, per poi infine determinarne l’impatto economico. Lo studio ha esaminato 679 suini provenienti da sette aziende diverse, riscontrando una prevalenza del 24% per la CVPC e del 15% per la pleurite.

Il consolidamento cranio-ventrale e la pleurite esercitano un impatto deleterio sul processo di crescita dei suini e sulla qualità della carne. In modo particolare, gli individui affetti da lesioni polmonari di entità grave manifestano un rallentamento della crescita e una ridotta efficienza alimentare, fenomeni che sfociano in un minore peso della carcassa. Inoltre, le lesioni respiratorie causano una riduzione della resa della carcassa: gli animali con infezioni respiratorie croniche, infatti, accumulano più tessuti adiposi e connettivi, riducendo la percentuale di carne magra. La percentuale di tessuto muscolare nella carcassa è fondamentale per la sua classificazione e ogni riduzione in tale percentuale impatta sulla redditività. 

L'analisi condotta sulle perdite economiche derivanti dalle lesioni polmonari nei suini ha evidenziato un impatto finanziario notevole, legato alla gravità delle lesioni stesse. Lo studio ha preso in considerazione tre distinti scenari di prezzo, calcolati in base ai valori osservati nel mercato: uno scenario minimo (201,86 euro/100 kg), uno scenario medio (221,77 euro/100 kg) e uno scenario massimo (235,59 euro/100 kg).[CM1]  Nei suini affetti da lesioni polmonari gravi, la perdita economica può raggiungere significative cifre, con un massimo di 12,25 euro per maiale nel contesto di uno scenario di prezzo massimo. Anche in presenza di lesioni più lievi, i danni economici sono comunque rilevanti, con perdite superiori ai 10 euro per singolo animale. Quando queste perdite vengono proiettate su larga scala, in contesti produttivi suinicoli di notevole dimensione, l’impatto cumulativo può risultare devastante, minacciando la redditività e la sostenibilità economica delle aziende.

Figura 1: diagramma perdite economiche ((Przyborowska et al., 2024) Figura 1: diagramma perdite economiche.
Il diagramma mette in relazione le perdite economiche/suino, nei tre diversi scenari di prezzo,
in relazione alla percentuale di compromissione dei polmoni (Przyborowska et al., 2024).

Lo studio ha suggerito che investire nella prevenzione delle gravi lesioni polmonari potrebbe portare a risparmi significativi, giustificando l'adozione di misure preventive, come programmi di vaccinazione contro i patogeni respiratori più comuni (ad esempio Mycoplasma hyopneumoniae e PRRSV), miglioramenti nelle pratiche di biosicurezza, per ridurre la diffusione delle malattie, e ottimizzazione della gestione ambientale per ridurre lo stress degli animali e limitare la proliferazione dei patogeni. La letteratura scientifica suggerisce che l'implementazione di tali strategie può ridurre significativamente la prevalenza e la gravità delle lesioni polmonari, migliorando la salute degli animali e aumentando la produttività e la redditività dell'industria suinicola.