VISTO ED ELABORATO PER VOI DALLE JRP 2013… (by Mario Gherpelli
Dalle Journées de la Recherche Porcine (Giornate della Ricerca Suina – JRP 45a edizione. Autori:  S. Ferchaud, S. Boulot, V. Furstoss, P. Manceau, J. Boutin, S. Michel, P. Guillouet

Introduzione

Nei centri di inseminazione animale francesi (CIA) il seme raccolto dai verri viene esaminato e scelto sulla base di valutazioni microscopiche soggettive considerate importanti per la capacità fecondante (mobilità e motilità). D'altra parte, è ormai accertato che sono numerosi i fattori manageriali all'interno dei singoli allevamenti che interferiscono con la qualità delle dosi acquistate.
L'obiettivo di questo studio retrospettivo è di valutare l'impatto sulle performances riproduttive del verro, del seme, della scrofa e delle pratiche di inseminazione artificiale (IA) messe in atto nei vari allevamenti francesi.

Materiali e metodi

Lo studio è stato condotto su 5011 eiaculati raccolti al CIA di Rouillé tra il 2003 e il 2011, su un totale di 304 verri di due tipi genetici: Piétrain (P) e Large White x Piétrain (LWxP).

Gli eiaculati sono stati valutati secondo 5 criteri: volume, concentrazione, N° spermatozoi totali, % di spermatozoi mobili (mobilità) e grado di motilità (scala di Bishop). Solo gli eiaculati con una mobilità >70% e uno score di Bishop >1 sono stati utilizzati.

Dopo la diluizione (diluitore BTS e dosi calcolate a 3x109 spermatozoi totali), le dosi sono state distribuite ad un gruppo di 25 allevatori soci del centro con il medesimo tipo genetico femminile (scrofe LW x La francese). In totale, si sono realizzate 26.641 IA monospermiche su scrofe in estro spontaneo con protocollo di lavoro comparabile: intervallo di 12h tra rilevazione dell'estro e 1a IA e n° totale di interventi pari a 2 o 3 (distanziati di 12h) secondo la durata dell'estro.

I dati relativi alle performances riproduttive sono stati inseriti solo per un numero minimo di 100 scrofe inseminate/allevamento.

Risultati

Fertilità

Il tasso medio di fertilità registrato è stato dell'88,7% (su 26.040 IA), ma il dato più interessante è la variazione di questo valore tra gli allevamenti (76,6% - 94,6%).
In seguito all'analisi statistica applicata, i fattori che hanno influito in modo significativo sul tasso di fertilità sono stati:
– razza: il seme dei verri di razza P è risultato meno fertile di quello dei verri LWxP
– età: il seme dei verri di età <12 mesi è risultato meno fertile rispetto a quello dei verri di almeno un anno di età.

In compenso, la qualità iniziale degli eiaculati (volume, concentrazione, % mobilità, grado di motilità) non ha influenzato il tasso di fertilità.
Le prime inseminazioni del lunedì [con svezzamento al giovedì, pari cioè al 4° giorno di ISE, , NdT] sono più fertili di quelle del martedì e dei giorni seguenti. L'effetto è più marcato nelle primipare: 88,1%, 85,9% e 79,2%, rispettivamente il lunedì, martedì e giorni seguenti (P<0,0001).

Le dosi di seme utilizzate dal 3° al 7° giorno dal prelievo (rispetto a quelle utilizzate nei primi 2 giorni) degradano il tasso di fertilità, così come l'utilizzo della terza inseminazione artificiale (27% dei dati analizzati) ha un effetto migliorativo, indipendentemente dal giorno di ISE, .

Il tasso di fertilità varia in modo significativo anche secondo l'anno (86,9% nel 2004 rispetto al 90,3% nel 2011), con variazioni stagionali significative che vedono i valori inferiori in estate e quelli superiori in primavera.

Prolificità

La taglia media della covata (n=19.862 covate) è stata di 13,9 ± 3,6 nati totali (NT), valore che varia in modo significativo tra allevamenti e a seconda del tipo genetico e dell'età dei verri (i valori inferiori sono stati registrati con i verri Piétrain di età <12 mesi).

Il grado di motilità (valori tra 1 e 4,5 secondo la scala di Bishop) e la concentrazione degli eiaculati hanno effetti moderati sulla taglia della covata (P<0,05). Quest'ultima non è influenzata dai ritorni, ma aumenta con l'ordine di parto e con il numero delle IA), (3 rispetto a 2).

L'età del seme pari o superiore ai 3 giorni influenza negativamente il numero di NT.

Le IA), effettuate nel trimestre luglio-settembre danno origine a covate di taglia inferiore.

Conclusioni

Questo studio conferma la debole interazione tra il verro e la qualità iniziale del seme rispetto alle performances riproduttive degli allevamenti, suggerendo la necessità di trovare nuovi criteri predittivi, in particolare per quanto riguarda le alte diluizioni degli eiaculati.

Per capire le differenze di risultati registrate nei diversi allevamenti è fondamentale tenere conto delle pratiche manageriali e dei dati relativi alle scrofe inseminate (ordine di parto, giorno di ISE, ecc..).

L'interesse di una terza inseminazione artificiale sistematica deve essere valutata caso per caso, in ragione dei tempi che intercorrono tra rilevazione dell'estro e inseminazione, per gli effetti negativi che possono nascere da un'errata rilevazione degli estri e da un programma di inseminazione fisso che non tenga conto dell'intervallo svezzamento-estro (ISE).