Il riscaldamento: mille opinioni a confronto!
Potrebbe essere il titolo di un lungo articolo su come creare un ambiente termicamente idoneo per i suini, soprattutto nella fase di svezzamento (il vero punto debole della “carriera suina”), ma non sono la persona idonea alla stesura. In effetti, sono talmente tanti e vari (ed ugualmente validi) i modi e le attrezzature proposti dal mercato, che orientarsi all’interno di essi è, a dir poco, scoraggiante. La scheda presentata in questo numero, è un classico esempio di come un allevatore ha concretizzato (in maniera personalizzata ed autonoma) i concetti di: riscaldamento localizzato, risparmio energetico e realizzazione pratica all’interno di una struttura preesistente. |
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Partendo dal concetto di localizzare la fonte calorica, ha pensato di realizzare una griglia in tubi di acciaio (una specie di radiatore ad elementi allargati) in cui far scorrere l’acqua calda, appoggiato e fissato sul pavimento del box svezzamento (prendendo l’idea dagli impianti a pavimento delle abitazioni).Il dimensionamento della griglia è stato effettuato in funzione della dimensione del box, del numero di capi allevati e dell’estensione dell’area di riposo, cercando di prevedere la possibilità di riscaldamento per tutti i capi presenti in posizione di riposo. |
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L’idraulico ha poi installato un caldaia a gas per il riscaldamento dell’acqua e le opportune tubature di collegamento ai vari elementi dei vari locali, con l’impiego di un miscelatore per la regolazione della temperatura dell’acqua circolante. |
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Non sarà un sistema apprezzabile esteticamente, ma ai maiali l’estetica… non interessa.
L’importante, per l’allevatore è che funzioni e… che costi poco! |