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Suinicoltura + Suinicultura

Accogliamo al caldo i suinetti senza infastidire la scrofa

Ogni allevatore è consapevole che la sala parto è un locale che dal punto di vista climatico deve soddisfare due diverse esigenze: per la scrofa e per i suinetti.

La scrofa necessita di una temperatura non elevata: l’ideale sarebbero 18-20 °C.

I suinetti hanno la necessità di avere a disposizione un’area riscaldata (cd nido) che al momento del parto dovrebbe avere una temperatura superiore ai 30°C.

Queste due differenti esigenze vengono risolte mettendo a disposizione dei suinetti in un angolo della gabbia parto una lampada riscaldante a infrarossi: in questo modo i suinetti sono al caldo e le scrofe al fresco.

Erroneamente alcuni allevatori aumentano la temperatura della sala anche a 25 °C a cavallo del parto e per qualche altro giorno, con la convinzione di favorire i suinetti neonati, ma è una soluzione che potrebbe avere qualche conseguenza negativa.

Innanzitutto la scrofe soffre il caldo, soprattutto durante il parto, e nei giorni successivi potrebbe non avere un’adeguata ingestione alimentare.

Se nella sala la temperatura è elevata, i suinetti sono meno attirati al nido e quindi più facilmente soggetti agli schiacciamenti.

Da tempo si stanno diffondendo i nidi parzialmente chiusi, anche con copertura con il foro per la lampada, tali da creare un ambiente confortevole per i suinetti.

Questo consente di diminuire l’utilizzo delle lampade (risparmio energetico) e di abbassare la temperatura della sala parto con un aumento dei ricambi di ventilazione. La scrofa ne beneficia, e i suinetti si rifugiano sotto il nido per non essere esposti alla velocità dell’aria ambientale.

Nelle moderne gabbie che si stanno adottando a “parto libero” o “temporaneamente confinato” il concetto del “nido chiuso” e del suo posizionamento all’interno della gabbia è considerato particolarmente importante: quando la scrofa è libera il rischio di schiacciamento aumenta, ed è fondamentale attrarre i suinetti in un ambiente confortevole.

Questo allevatore aveva a disposizione qualche contenitore di olio utilizzato per l’alimentazione dei suini. Ha pensato quindi di tagliarlo e di realizzare una “copertura” del nido posizionato nell’angolo della gabbia parto, a lato della mangiatoia e della testa della scrofe.

E’ stato tagliato la parte alta del tanicone, quella provvista dell’imboccatura, mantenendo una cornice di 7-8 centimetri.

Il pezzo così ricavato è stato diviso a metà per formare due coperchi ognuno dei quali utilizzato in 2 gabbie adiacenti.

Tanica tagliata Dettagli del taglio

Un’incisione praticata nella cornice, ha lo scopo di incastrare il coperchio sulla parete divisoria di due gabbie adiacenti.

Infine vengono ricavati due fori per il passaggio delle lampade.

Posizionamento della tanica Risultato finale

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