L’adozione del “fessurato” in calcestruzzo, comunemente detto “grigliato”, è stata ( con la gabbia-parto) una delle novità più rivoluzionarie nell’allevamento suino degli ultimi 50 anni. Infatti, la suinicoltura intensiva è basata sullo sfruttamento massimo della superficie disponibile, possibile solo con una immediata evacuazione delle deiezioni prodotte dagli animali attraverso le fessure del grigliato.
Nei settori della scrofaia provvisti di gabbie individuali, l’allevatore ha la possibilità di scegliere tra vari tipi di fessurato:
alcuni prevedono l’ampiezza della fessura (parte vuota) variabile da 2 cm nella zona anteriore per aumentare progressivamente fino a 4-7 cm nella zona posteriore in corrispondenza della zona di caduta delle feci;
altri hanno sono a dimensione fissa.
Il tutto in funzione di una agevole e per quanto possibile “autonoma” evacuazione delle feci prodotte dalla scrofa, che tuttavia non è mai completa. |
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Quindi è necessario, più o meno frequentemente, asportare a mano le feci dalla parte posteriore della gabbia gestazione: facile e veloce se fatto quotidianamente quando sonoancora molli, più laborioso se lrimangono qualche giorno ad indurirsi (perdita di umidità). Cosa fare di queste feci ? Le possiamo “rompere” e pian piano farle passare attraverso le fessure; oppure le possiamo caricare in una carriola e portare all’esterno… ma sono comunque lavori noiosi e “improduttivi”.
Ecco quindi la possibilità di “tagliare” una fetta di grigliato, e fere così un bel buco che normalmente viene coperto con una lastra di ferro ad incastro. Il giorno della pulizia, viene scoperto il buco, e con la pala o adeguato raschietto, si spingono velocemente le feci nella vasca sottostante. |
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Niente carriola, niente tempi morti.
Ma… attenzione alla 626, se dimenticate di chiudere il foro !!! |