…VISTO ED ELABORATO PER VOI DALLE JRP 2012… (by Mario Gherpelli)
Dalle Journées de la Recherche Porcine (Giornate della Ricerca Suina – JRP), 44a edizione: "Qual è l’impatto della longevità delle scrofe sulle performances tecnico-economiche degli allevamenti" - Boulot S.(1), Badouard B.(1), Schetelat E.(2).
(1) IFIP- Institut du Porc-La Motte au Vicomte; (2) INZO-Union Invivo
Introduzione
La longevità delle scrofe è una componente essenziale della produttività e del risultato economico degli allevamenti. Si tratta, inoltre, di un buon marker dei problemi riproduttivi, sanitari o di benessere che oggi sono al centro dell’attenzione dei genetisti.
In Francia, questo parametro è stato poco studiato. L’obiettivo di questa ricerca è di analizzare la variabilità della longevità delle scrofe tra allevamenti e di valutare il suo impatto sui risultati tecnico-economici.
Materiali e metodi
Lo studio è stato realizzato a partire dal data-base nazionale che raccoglie i risultati tecnici degli allevamenti da riproduzione (GTTT) e quelli tecnico-economici (GTE).
Gli allevamenti all’aperto, quelli di selezione e moltiplicazione nonché i branchi scrofe di ridotte dimensioni (< 30 capi) non sono stati considerati ai fini analitici. Ciò ha portato, nel 2009, ad includere nello studio 1.033 allevamenti, con i dati presenti sia nella gestione GTTT che in quella GTE. La distribuzione delle cause di riforma è stata studiata in un sottogruppo di 676 allevamenti nei quali almeno il 60% del totale delle riforme fosse stato attribuito ad una causa specifica.
Gli allevamenti sono stati suddivisi in tre classi secondo la longevità delle scrofe, espressa come numero medio di figliate alla riforma:
- Classe 1- Bassa longevità: <= 4,5 figliate;
- Classe 2- Media longevità: 4,5-6 figliate;
- Classe 3- Alta longevità: > 6 figliate.
Gli allevamenti sono stati suddivisi anche per la loro collocazione geografica (Bretagna, altre regioni), la loro taglia (<=125 scrofe, 125-200 scrofe, > 200 scrofe), la loro strategia di svezzamento (a 3 o 4 settimane), il tipo di conduzione in bande (4-5-10, 7, 20-21 bande) e il sistema di rimonta delle scrofette (acquisto, auto-rimonta o misto).
Risultati, discussione e conclusioni
Con 5,4 ± 0,98 figliate svezzate/scrofa riformata, i nostri risultati confermano la buona longevità delle scrofe allevate in Francia (Boulot e Badouard 2010) ma mostrano un’importante variabilità secondo gli allevamenti (Coeff. Variabilità = 18%). Infatti, se da un lato il 23% delle aziende riformano oltre la 6° figliata, dall’altro nel 18% dei casi questo valore è inferiore a 4,5.
La taglia dell’allevamento, l’età allo svezzamento e la conduzione in bande sono simili nei tre gruppi di longevità considerati.
D’altra parte, gli allevamenti ad alta longevità sono più spesso localizzati in Bretagna (77% della classe 3, p<0,001) e adottano in misura minore la strategia di autorimonta (5% della classe 3, p<0,01).
Come ci si poteva aspettare, i tassi di riforma e rimonta sono significativamente più elevati negli allevamenti di classe 1, incidendo sulla demografia del branco scrofe. Nonostante ciò, la percentuale di scrofe comprese fra il 3° e il 5° parto [massima produttività numerica della carriera, ndt] è comparabile tra le tre classi (49%).
I problemi riproduttivi e quelli locomotori sono significativamente più frequenti negli allevamenti di classe 1, ma la mortalità delle scrofe è equivalente.
In Bretagna, il numero medio di suinetti svezzati/parto è superiore al resto delle altre regioni francesi e aumenta con il valore di longevità delle scrofe (11,2a , 11,3b e 11,4b rispettivamente nelle tre classi prese in esame, p<0,01) mentre appare stabile sul resto del territorio nazionale.
Gli allevamenti ad alta longevità riescono ad ottenere migliori risultati dalle scrofe nel corso della carriera (10,7a , 10,9a e 11,0b svezzati al quinto parto, rispettivamente nelle tre classi prese in esame, p<0,01), pur partendo con lo stesso numero di svezzati al primo parto.
La produttività delle scrofe (calcolata in numero di figliate svezzate o numero di suini da macello prodotti/scrofa presente/anno) aumenta significativamente con la longevità, consentendo un maggior margine economico negli allevamenti bretoni (979a , 1053b e 1067b €/scrofa rispettivamente nei tre gruppi considerati, p<0,01). Qui occorre però analizzare meglio il dato riassuntivo e metterlo in correlazione con la demografia dell’intero branco. Infatti, in accordo con Morin e Thériault (2005), i risultati economici sono penalizzati in caso di rimonta eccessiva e migliorano con l’aumento delle scrofe nelle classi da 4 a 6 [quarta-sesta figliata, ndt], mentre tendono a peggiorare di nuovo con l’aumento delle scrofe nella classi > 6 a causa del deterioramento delle performances riproduttive.
In conclusione, i nostri risultati mostrano che in circa il 20% degli allevamenti francesi da riproduzione la demografia del branco scrofe è sub-ottimale, penalizzando il risultato economico che potrebbe essere raggiunto da una miglior gestione del proprio capitale zootecnico.