Condizioni del tratto genitale al primo accoppiamento

(Dott.ssa Lucia Tagliaferri - Dott. Mazzoni)
La produttività dell’allevamento suinicolo, viene valutata in base al numero di suinetti svezzati/scrofa/anno (SSA). Alcuni studi, volti ad identificare quegli elementi in grado di migliorare le prestazioni riproduttive delle scrofe al primo parto, si sono concentrati sulla determinazione delle condizioni ottimali in cui si deve trovare l’apparato genitale, prima dell’accoppiamento fecondate vero e proprio. L'obiettivo è di aumentare la dimensione della covata e la sopravvivenza dei suinetti al primo parto, influenzando così gli SSA.

Molto importanti al riguardo, sono i seguenti punti:

  1. Accelerare l'inizio della pubertà e l'accoppiamento entro il terzo ciclo
  2. Confermare, prima dell’inseminazione, la lunghezza della vagina
Accelerare l'inizio della pubertà, quindi l’accoppiamento entro il terzo calore

Questi punti devono essere ben indagati prima di introdurre una scrofetta in produzione e due sono i casi che si possono presentare in base alla provenienza degli animali:

1)      Scrofetta di autorimonta o rimonta interna: per questi giovani riproduttori la stimolazione con il verro dovrebbe incominciare attorno ai 200 giorni di vita (110-120kg). In questo vi sono però considerevoli discrepanze, in dipendenza del profilo genetico, come nel caso della Dan Breed, che richiede il primo contatto con il verro a 230 giorni con 140kg di peso vivo. Quello che non varia sono le tempistiche di stimolazione, tutti i giorni, due volte al giorno mattina e sera, possibilmente con due verri diversi. Importante è tenere in considerazione che la media al primo estro dovrebbe essere attorno ai 160 giorni con, anche in questo caso, variazioni dipendenti dal profilo genetico.

2)      Scrofetta acquistata da nuclei di moltiplicazione: ad un’età di 170-190 giorni di vita, la venuta in calore dovrebbe essere immediatamente incoraggiata con il contatto di un verro adeguato già nelle ore successive all’arrivo in azienda. Fondamentale è tenere nota dell’estro che, tenuto conto dell’età dell’animale, non sarà certamente il primo.

In conclusione, possiamo affermare che volendo indurre precocemente l’estro in una scrofetta proveniente dall’autorimonta, la manifestazione del terzo ciclo, si potrebbero concentrare fra i 210 ed i 230 giorni, mentre in caso di rimonta acquistata, fra i 240 ed i 260.

Particolarmente interessante per il condizionamento dell’apparato genitale della scrofetta, sembra l’impiego del plasma seminale sintetico, da somministrare al calore che precede quello fecondativo. Si tratta di una vera e propria inseminazione, a cui però non fa seguito la fecondazione. Il meccanismo con cui questa pratica svolgerebbe la sua attività, non è ancora del tutto conosciuto, tuttavia sembra che una prima infusione endometriale di plasma seminale, porti ad una sorta di “immunizzazione” dell’organo verso il seme, riducendo così la reazione infiammatoria durate l’inseminazione successiva, cioè quella fecondante. Risultati analoghi si ottengono con il seme fresco inattivato dal congelamento.

 

Confermare, prima dell’inseminazione, la lunghezza della vagina

Abbiamo già sottolineato l’importanza delle dimensioni dell’apparato genitale femminile e, data la variabilità individuale, si ritiene utile conoscere quelle del tratto della vagina al momento della fecondazione. Infatti anche se l’aver lasciato trascorrere tre cicli estrali, porta ad un importante sviluppo dell’organo, sappiamo che a dimensioni di quest’organo ridotte, corrispondono ridotte prestazioni di prolificità rispetto alla media della popolazione.

Alcuni studi sono stati condotti per rapportare la lunghezza della vagina, con la fertilità e la dimensione della covata. La tabella 1, mostra infatti risultati relativi alla prima inseminazione, sulla natalità totale in base alla lunghezza della vagina. In questo ormai datato studio, dove anche lo stesso miglioramento della natalità totale fa sorridere, risulta ben evidente come in scrofette Duroc inseminate a 150-160 giorni di vita, vi sia un significativo incremento della prolificità all’aumentare della lunghezza della vagina stessa. È possibile quindi concludere che la lunghezza della vagina condizioni la prolificità al primo parto.


Lunghezza della vagina e suinetti nati totali

Lunghezza (cm) Nr. Nati totali
<20 62 7.19±0.12a
20-24 458 7.89±0.15b
>24 108 9.87±0.32c

 Tabella 1: livelli di significatività: ab-P<0.05. bc;ac-P>0.001

Questa evidenza lascia pensare ad un possibile impiego di routine della misurazione dell’organo all’atto dell’inseminazione, proprio come valido strumento di selezione zootecnica.

Vediamo ora di concludere con i punti chiave di questi articoli
  1. Il momento della fecondazione della scrofetta è alla base per mantenere alta la prolificità della scrofa che sarà, per tutto il resto della sua carriera riproduttiva.
  2. Il corretto sviluppo del tratto genitale della scrofetta è la chiave di volta per ottenere elevate prestazioni dall’animale sia sulla fertilità, ma anche e soprattutto sulla prolificità al primo parto.
  3. Lo sviluppo non è uguale in tutti gli individui, tuttavia organi genitali esterni infantili, sono spesso indice di un apparato genitale interno di dimensioni non soddisfacenti (soprattutto in relazione alle corna uterine).
  4. Età, peso e genetica della scrofetta sono fattori che hanno una forte influenza sulla prolificità.
  5. L'alimentazione ed il trattamento con le gonadotropine esogene possono favorire lo sviluppo del tratto genitale nelle scrofette prepuberi, ma il passare dei cicli estrali, quindi l’età, rappresentano il miglior modo per raggiungere un corretto sviluppo del tratto genitale.
  6. Per aumentare le dimensioni della covata alla nascita e la sopravvivenza dei suinetti al primo parto è importante accelerare l'inizio della pubertà, effettuando l’inseminazione al terzo estro ed andando a confermare, nel contempo, anche la lunghezza della vagina.

 

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