(Dott.ssa Lucia Tagliaferri)
Il peso alla nascita è un fattore di fondamentale importanza in grado di condizionare molti aspetti della vita presente e futura del suinetto. Sappiamo infatti che le aspettative di sopravvivenza di un suinetto sottopeso non sono certamente paragonabili a quelle di un “fiorone”. Anche il peso allo svezzamento ne risulta fortemente influenzato, sia perché un suinetto più robusto è in grado di sopportare meglio gli stress zootecnici e le infezioni che dovrà fronteggiare, sia perché sarà molto più probabile per lui raggiungere il peso di macellazione prima del suinetto più leggero.
Anche il numero dei nati influenza il peso alla nascita, questa situazione deriva sia dal minor peso medio alla nascita per le covate più numerose, ma anche per una possibile difficoltà della scrofa a sostenere contemporaneamente i fabbisogni di tanti suinetti.
La produzione di latte da parte della scrofa dovrebbe essere sufficiente, indipendentemente dal numero di suinetti presenti (8-11), a soddisfare tutti i fabbisogni degli stessi fino al 7°-10° giorno dal parto, dato che in questa fase il quantitativo di latte prodotto dalla scrofa continua a crescere e supera il fabbisogno dei suinetti (grafico 1). Con il passare dei giorni, all’aumentare del loro peso, il latte prodotto non è più sufficiente per tutti.
Grafico 1: Rapporto fra la produzione totale giornaliera di latte ed accrescimento del singolo suinetto in una covata con 10 suinetti durante la lattazione (in Klopfenstein C. et al., 1999 modificato)
Il latte della scrofa incrementa con le dimensioni della covata, mentre la disponibilità di latte per ciascun suinetto comincia a ridursi a causa del loro inevitabile accrescimento, questo perché quando la scrofa avrà raggiunto il proprio plateau di produzione giornaliera, non riuscirà più a soddisfare tutte le richieste crescenti della covata in accrescimento, specie se numerosa.
Per fronteggiare le insidie della vita, il suinetto non deve solo avere un buon peso alla nascita (minimo 1.2kg), ma deve anche ricevere un giusto apporto di colostro prima e di latte poi. Questi sono fondamentali nutrienti in grado di apportare: proteine necessarie per la crescita, energia per il mantenimento della temperatura corporea e, cosa fondamentale, immunoglobuline (anticorpi) per la protezione dalle patologie in quanto il tipo di placentazione della scrofa (epiteliocoriale) non ne permette il passaggio durante la gravidanza.
Quindi tutta la trasmissione relativa alla protezione anticorpale madre-suinetto è affidata esclusivamente al colostro, prodotto nelle prime 18-24 ore successive al parto; inoltre durante le prime ore di vita l’intestino del neonato presenta una elevata permeabilità alle proteine ad elevato peso molecolare, come appunto le immunoglobuline e la cui cessazione è dipendente dalla quantità di colostro ingerito.
Si ritiene che 6 poppate di colostro siano sufficienti a fornire un’adeguata protezione immunitaria per il suinetto (Klopfenstein C. et al., 1999).
Alcuni autori suggeriscono che l’inadeguato assorbimento di immunoglobuline durante la fase colostrale, sia la maggiore causa di mortalità per i suinetti in sala parto.
Quindi il colostro SUBITO E SEMPRE!
Sempre in relazione alle difese immunitarie, non dobbiamo dimenticare anche che il latte garantisce la trasmissione di un particolare tipo di immunità detta di mucosa, in grado di ergersi come una barriera a livello intestinale per impedire l’aggressione, od il passaggio, dei più diversi microbi. È presente durante tutta la lattazione e deve essere considerato un fattore limitante per gli svezzamenti precocissimi (a 14 giorni), di cui è necessario tenere conto in ottica di prevenzione, al fine di evitare spiacevoli conseguenze nel post svezzamento.