(Dott.ssa Giusy Romano)
Nel precedente articolo dedicato alla diarrea post-svezzamento (Post Weaning Disease - PWD) sono state fornite le basi principali per poterla riconoscere e per capirne l’eventuale origine. Ora diventa di fondamentale importanza essere a conoscenza dei modi utili per controllarla e, meglio ancora, prevenirla, in modo che questa patologia non gravi eccessivamente sulle tasche degli allevatori.
In Europa il controllo della PWD avviene principalmente mediante la somministrazione di colistina e/o ossido di zinco nel mangime o in acqua, ma oggigiorno l’impiego di queste due sostanze ad azione antimicrobica è posto sotto ai riflettori a causa del fenomeno dell’antibiotico-resistenza. La colistina, infatti, è considerata come antibiotico di ultima scelta per il trattamento delle infezioni causate da batteri Gram negativi multi-resistenti, tra cui appunto E. coli, nell’essere umano. I suini, essendo animali destinati alla produzione di alimenti, sono stati indicati come i maggiori potenziali serbatoi di diffusione e amplificazione della resistenza alla colistina e, per questo motivo, anche nei loro confronti questo antimicrobico deve essere utilizzato solo come farmaco di ultima scelta. Inoltre, nel 2017, la Commissione Europea ha votato in favore del divieto dell’uso di ossido di zinco ad uso veterinario, definendo un tempo di transizione di cinque anni (2022) per eliminare gradualmente il prodotto dal commercio. Per tutti questi motivi è importante cercare alternative valide per prevenire l’insorgenza di questa fastidiosa problematica, che, come detto in precedenza, si scatena solitamente allo svezzamento e contestualmente a situazioni che compromettono il naturale equilibrio intestinale, favorendo la proliferazione di ceppi batterici “negativi” per la salute dell’animale.
Nella Tabella 1 sono elencati i fattori manageriali che possono esacerbare il problema della PWD, con a fianco i consigli utili al fine di correggerli e di concorrere ad una migliore e più efficace prevenzione della problematica.
Fattori manageriali |
Spiegazione del problema |
Correzione del fattore |
Antibiotici preventivi |
Non corretto sviluppo della normale flora intestinale |
Evitare la somministrazione preventiva di antibiotici alla nascita |
Svezzamento < 26 gg |
Tratto gastro-intestinale non completamente maturo |
Svezzamento > 26 gg |
Freddo e correnti d’aria |
Sangue reindirizzato dall’intestino agli organi vitali, con stati intestinale e proliferazione batterica |
Mantenere temperatura sui 26-28°C |
Scarsa igiene |
Maggiore è la carica batterica, maggiore è la possibilità di infezione |
Mantenere elevati standard igienici |
- Alimenti poco digeribili
- Alimenti stantii
- Alimenti ad libitum
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I nutrienti non vengono digeriti bene e passano nell’intestino crasso dove prosperano i batteri |
- Dare alimento solido pre-svezzamento
- Dare alimento fresco e pulito
- Fare piccoli pasti e spesso
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Altre infezioni (salmonella, rotavirus, coccidi) |
Esacerbano gli effetti delle enterotossine prodotte da E. coli |
Controllo delle infezioni preesistenti |
Tabella 1. Elenco dei fattori manageriali che contribuiscono all’insorgenza della PWD e relativi consigli utili alla loro correzione.
La Tabella 2, invece, illustra delle strategie alternative all’utilizzo della colistina per il controllo della PWD, che prevedono l’utilizzo di sostanze o che agiscono sul batterio in maniera indiretta, o che stimolano il sistema immunitario dell’animale, o che rilasciano sostanze dotate di attività antibatterica o che rafforzano la salute intestinale dell’animale con conseguente miglioramento delle sue performance. Purtroppo, però, per la maggior parte delle alternative proposte alla colistina sono necessari ulteriori studi finalizzati ad approfondire il loro grado di sicurezza per la salute del suino e del consumatore umano e la loro reale attività in condizioni di campo.
Strategie alternative |
Vantaggi |
Svantaggi |
Vaccinazione |
- Riduce la colonizzazione batterica
- Riduce l’insorgenza di PWD
- Aumenta l’immunità di popolazione
- Riduce l’uso di antibiotici
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- Non elimina completamente il rischio di infezione |
Ossido di zinco |
- Inibisce l’adesione intestinale
- Stimola la crescita del suino
- Mantiene integra la mucosa intestinale
- Modula le funzioni immunitarie
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- Alti livelli causano resistenza batterica
- Causa co-resistenza anche verso tetracicline e sulfonamidi
- Contamina il suolo (metallo pesante)
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Acidi organici
(citrico, fumarico, lattico,
propionico, benzoico, formico)
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- Diminuiscono il PH gastrico
- Migliorano le performance di crescita
- Riducono la PWD
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- Modalità di azione sconosciuta
- Ogni acido organico ha una diversa attività antimicrobica
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Prebiotici e probiotici |
- Migliorano la salute intestinale
- Migliorano le performance di crescita
- Riducono l’adesione di ETEC F4
- Riducono la produzione di tossine
- Riducono la diarrea
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- Studi contraddittori sulla loro efficacia
- Scarse informazioni sul loro utilizzo in sinergia
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Plasma essiccato spray |
- Migliora le performance di crescita
- Riduce incidenza e gravità della PWD
- Mantiene integra la mucosa intestinale
- Migliora le difese anticorpali specifiche
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- Costo elevato
- Preparazione delicata
- Forse fonte di altri patogeni
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Peptidi antimicrobici
(lattoferrina, cecropina, defensina, plectasina, batteriocine)
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- Migliorano le performance di crescita
- Migliorano la digeribilità dei nutrienti
- Riducono la diarrea
- Migliorano le funzioni immunitarie
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- Causa resistenza batterica
- Farmacocinetica in vivo sconosciuta
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Anticorpi specifici del tuorlo |
- Migliorano le performance di crescita
- Riducono la diarrea
- Mantengono integra la mucosa intestinale
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- Costo elevato
- Anticorpi di solito non specifici contro i ceppi ETEC dell’allevamento
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Batteriofagi |
- Riducono l’adesione batterica
- Mantengono integra la mucosa intestinale
- Riducono la diarrea
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- Spettro d’azione ristretto
- Causa resistenza batterica
- Necessaria una combinazione di fagi
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Tabella 2. Strategie alternative all’impiego di colistina per il controllo della PWD: vantaggi e svantaggi.
Attualmente, la soluzione migliore e più facilmente applicabile per un controllo efficace della PWD, in prospettiva di un futuro senza antibiotici, risulta essere la vaccinazione degli animali verso gli ETEC F4 e F18 di E. coli, oltre a porre una maggiore attenzione ai fattori manageriali, la cui semplice correzione può indubbiamente aiutare in una migliore prevenzione della problematica.
Nel caso in cui si dovesse presentare la PWD in allevamento, sarà comunque necessario trattare gli animali colpiti in tempi rapidi e l’utilizzo di apramicina, trimetoprim e sulfamidici, florfenicolo o lincomicina e spectinomicina possono essere appropriati alla gestione della problematica, prima di procedere con la somministrazione della colistina. L’esecuzione di un antibiogramma è caldamente consigliata per la scelta più appropriata del farmaco da utilizzare.