(dott. Francesco Tonon)

Dal primo gennaio 2020 è entrato in vigore il nuovo piano di controllo dei disciplinari di Parma e S. Daniele. E' stato creato un portale telematico (RIFT: Registro Italiano Filiere Tutelate) nel quale, allevatori macellatori e trasformatori devono inserire i dati relativi alle produzioni. (vedi allegato: ALLEVAMENTI - Nuovo PdC Prosciutto di Parma e Prosciutto di San Daniele).

Quella che segue è la trascrizione della registrazione dell'incontro tra allevatori e istituti di controllo per i consorzi di Parma e S. Daniele avvenuto presso A.V.A. di Padova il 22/01/2020, dopo 3 settimane dall'entrata in vigore del RIF. Presenti i rappresentanti di: CSQA (Thiene - VI) dr. Luca Valdetara e dr. Paolo Bertazzo;  IFCQ (S.Daniele - UD) dr. Martino Lenarduzzi e dr. Ivan Contardo.

Premessa del dr. M. Lenarduzzi

Dal 1° gennaio è partito il nuovo piano di controllo ed il RIFT, e quello che vorremmo fare in questo incontro è di fugare eventuali dubbi, chiarire, assistere nell'utilizzo del RIFT da parte degli allevatori.
In questo primo periodo abbiamo messo a disposizione un call-center (a S. Daniele, presso IFCQ) per poter interloquire direttamente con i soggetti fruitori del portale.
Il feed-back che abbiamo avuto è positivo e si è finora rivelato un sistema pronto ed efficiente nel rilascio della documentazione elettronica.
Le criticità rilevate non sono legate all'emissione di AT e AM, quanto piuttosto all'informatizzazione delle informazioni che devono essere inserite ogni sei mesi, oppure agli inserimenti mensili del numero dei nati, dei tatuati, dei parti, ecc...

Alcune difficoltà sono state riscontrate per chi opera la rimonta interna, cioè la gestione che il sistema definisce come attività promiscua, con la detenzione in azienda di tipi genetici non conformi.
Fino all'autunno 2020 il sistema rimarrà "misto", poiché fino a quel periodo sono in utilizzo ancora le certificazioni intermedie cartacee nelle quali sono presenti lotti di suini con più lettere-mese non distinte per numero, che dovremo poi convertire in AM che presuppongono la distinzione e quantificazione delle lettere-mese. In questo caso il filtro finale spetta al macello, che deve verificare il numero esatto per ogni lettera-mese. Non ci sono non-conformità in tal senso perché in questo periodo "ibrido" è normale che non sia possibile da parte dell'allevatore la corrispondenza numerica esatta per ogni lettera-mese.

Per quanto riguarda eventi occasionali che possono accadere in allevamento (es: il salto del box o la rottura di una cancello con rimescolamento di animali): sono considerati problemi fisiologici che posso accadere in allevamento. Vale comunque l'autocontrollo aziendale, per cui se l'allevatore se ne accorge, può segnalarlo alle strutture di controllo. L'importante è che non siano difformità sistematiche: se la problematica è sporadica può essere sistemata da noi, se è frequente, con sensibili difformità rilevate al macello nella segnalazione delle lettere-mese da parte dell'allevatore, si dovrà intervenire secondo lo schema delle non-conformità.
Concludo affermando che le difficoltà iniziali sono state superate, tant'è che nell'ultima settimana il call-center è stato interpellato molto poco.

Domande e risposte

Era stato detto che una volta iscritti al portale era necessario inserire le certificazioni intermedie precedenti...

Il recupero dei dati era legato all'attività della riproduzione, poiché le scadenze sono definite su base mensile e semestrale e le informazioni che dovevano essere recuperate ed informatizzate spettavano esclusivamente agli allevamenti di riproduzione. Ogni sei mesi i verri e le scrofe, mensilmente i nati ed i tatuati.
Gli ingrassatori dovevano solo accreditarsi nel sistema ed inserire le AM (ex CUC) dal primo gennaio 2020. In questo caso, quando l'ingrassatore invia al macello, non essendo a conoscenza del numero esatto dei suini per ogni lettera-mese, poiché derivanti da una CUC emessa nel 2019 quando non sussisteva l'obbligo dell'informazione dettagliata, l'identificazione esatta viene fatta al macello, che chiederà poi l'emissione di un AM corretto.

E' successo ad inizio anno, che un ingrassatore ha ricevuto già una AT, con partita di più lettere indistinte, perché si trattava di una fase intermedia: chi ha emesso la AT era un magronaggio che aveva ricevuto una Certificazione Intermedia nel 2019 (quindi con lettere-mese  non distinte). Il problema rimarrà fino all'autunno, durante la gestione mista.

Come va considerata la mandria nella comunicazione semestrale?

L'allevatore deve fare una "fotografia" numerica dell'allevamento in quel giorno e comunicare al RIFT.

Vorrei chiarire che ci sono informazioni che possono essere inserite solo una volta al mese (parti e nati), ed altre che possono essere inserite anche più volte al mese (tatuati).

Purtroppo in questo momento, per le varie problematiche emerse nelle AM, stiamo dando precedenza al versante macello, per consentire a tutti di poter certificare i suini in maniera corretta. Entro la fine del mese dovremmo essere in grado di modificare il sistema per dare la possibilità di inserire anche i nati ed i parti più volte al mese. Sarà possibile inserire i dati fino al giorno 8 del mese successivo. Dal giorno 9 non sarà più possibile inserire dati relativi al mese precedente.

In contemporanea, verrà implementato il sistema di notifica all'allevatore da parte del macello di modifica dell'AM: oltre alla notifica sul portale, verrà generata anche una mail all'allevatore. I macelli hanno difficoltà a contattare gli allevatori per avere ottenere questa modifica.

Quanto tempo abbiamo, dopo la comunicazione del macello, per correggere/rifare le AM?

Sono i tempi del macello. Si accorge che l'AM non è corretta perché sta macellando la partita, quindi se non l'accetta, penso che i tempi siano abbastanza stringenti, poiché ha necessità di quella corretta per la documentazione della macellata, ed il riutilizzo per la spedizione delle cosce.

Allevatore: capisco che i tempi del macello sono ristretti, ma non possiamo rimanere attaccati al computer... D'altronde abbiamo consegnato una partita di suini con l'AM, quindi certificati ed idonei, solo con l'imprecisione del numero...

IFCQ: purtroppo, il macello ha necessità dell'AM corretta per progredire nelle fasi di lavorazione e produzione di documento certificativo per le cosce, ed il problema è che ogni volta che viene emessa un'AM, essa ha un numero univoco, e se errata non può essere utilizzata, ma ne deve essere fatta una nuova corretta da parte dell'allevatore.

Macellatore: i macellatori hanno chiesto di poter intervenire direttamente sull'AM (che può essere errata sia nel numero dei capi, sia nelle lettere-mese) in modo che non sia l'allevatore a dover produrre un nuovo AM. Abbiamo visto che l'allevatore è difficilmente reperibile nei tempi richiesti dalle nostre procedure. Inoltre abbiamo proposto che l'allevatore abbia 8 ore per accettare la modifica, passate le quali, in mancanza di risposta, il macellatore procede con l'utilizzo dell'AM: in questo modo si semplificano molto le cose, l'AM è una sola e non è necessario produrne un'altra.

...Allevatori e macellatori concordano sulla bontà di questa proposta di modifica...

Se mando al macello una partita con unica lettera-mese, derivante a sua volta da una certificazione intermedia del 2019 con unica lettera, o da stessa AT con unica lettera, ed al macello vengono rilevati alcuni suini con lettera-mese diversa da quella segnalata in AM, vengono esclusi dalla DOP?

No, perché l'ingrassatore in quel momento non è consapevole della presenza di lettere diverse. Se al macello vengono rilevate lettere diverse, chiederà la correzione in un nuovo AM, e si può fare anche se non si è ricevuto dalla scrofaia una AT con quelle lettere riscontrate dal macello. Come già detto in precedenza, possono accadere rimescolamenti accidentali, in scrofaia o durante l'ingrasso, quindi quei suini sono considerati certificabili, purché la lettera-mese sia coerente (non inferiore a 9 mesi). Finché sono pochi capi per partita, noi stessi effettuiamo i controlli e le valutazioni all'interno del RIFT ed interveniamo alla regolarizzazione. Se i capi sono molti, è necessario un approfondimento da parte nostra.
Se gli errori sono considerati fisiologici e compatibili con l'attività di allevamento, siamo noi che valutiamo come mai quelle"10" lettere non le aveva in carico, e perché. Il sistema non viene bloccato per un'evenienza di questo tipo.

Il nostro punto di partenza è stato quello di fare in modo che il sistema non si blocchi, almeno in questa prima fase. Per assurdo: il sistema accetta una consegna al macello di 1000 capi anche se in carico ce ne sono solo 100! Sta a noi effettuare i controlli incrociati ed intervenire all'occorrenza.

Quando il sistema sarà a regime, quando vado ad inserire un'AM, posso prendere da un elenco l'AT di riferimento di quel preciso carico? Oppure devo consultare il cartaceo per reperire il numero di AT?

In questo momento non è stato ancora predisposto nel sistema in quanto siamo nella gestione mista. Ma quando saremo a regime potrebbe essere una soluzione valida da implementare.

Ricordo che attualmente siamo nel sistema "base", ma esso è in evoluzione.

Faccio un esempio: le scrofaie che si avvalgono dell'utilizzo di seme acquistato all'esterno, lamentano i tempi lunghissimi per introdurre tutte le matricole dei verri delle dosi acquistate.
Abbiamo programmato per la prima scadenza di luglio di farci mandare in file direttamente dal produttore di seme ed introdurre i dati automaticamente nel portale, liberando gli allevatori da questa incombenza.

Un'altra richiesta da parte degli allevatori è quella che il sistema fornisca automaticamente il "magazzino", e contiamo di poterla soddisfare il prima possibile.

Peso in eccesso

I disciplinari non sono cambiati (per ora...), è cambiato solo il piano di controllo, e rimane valido quanto da essi concesso: il peso medio della partita deve essere tra 140 e 176 kg di peso vivo (160 +/-10%) e quello che esce è NON CONFORME. Su questo argomento, il nuovo piano di controllo prevede che la verifica del peso venga fatta al macello. Sta di fatto che l'allevatore consegna una partita fuori peso medio, è una NON CONFORMITA' LIEVE (prevede un controllo rinforzato a carico dell'allevatore: costo orario + trasferta per 2 giornate). Poi le procedure in carico al macello per regolarizzare la partita competono al macello stesso.

Abbiamo avuto forti pressioni perché questa non-conformità (peso-partita non idoneo) fosse definita come "grave" ma abbiamo ottenuto che sia "lieve". Il fatto che l'allevatore non sia obbligato a scrivere il peso sul ddt, deriva proprio dal fatto che il peso può essere non-conforme alla partenza ma conforme all'arrivo (calo peso). Il peso di riferimento è quello dell'arrivo al macello.

Ma le non-conformità lievi, hanno un limite numerico?

Situazioni saltuarie sono tollerate. Se vengono rilevate situazioni sistematiche e ripetitive di non conformità, vengono sottoposte al comitato di certificazione, che può prendere atto di un certo atteggiamento costantemente reiterato, e segnalare il fatto all'ICQRF (Repressione Frodi).

Quindi a noi conviene avere, magari all'interno dello stesso camion, dei suini che non certificheremo ma che saranno pesati a parte.

Questo è previsto. I suini devono essere scaricati sul RIFT, identificati e separati dagli altri sul camion.

Ma si devono isolare i suini grossi per far rientrare il peso della partita, non pensate che ci sia un grosso problema di benessere animale durante il trasporto e la sosta in allevamento?

Ne siamo consapevoli, ma per il momento il disciplinare parla di peso vivo medio della partita,  Probabilmente sarete al corrente che con i nuovi disciplinari verrà considerato il peso morto della singola carcassa.

Siamo consapevoli che quando sono stati studiati i disciplinari a fine anni '80, il peso medio della carcassa con la limitazione del +/- 10% era stata fatta perché in quegli anni il problema era dovuto ai suini leggeri, mentre le migliorie genetiche, alimentari, ambientali ecc... di questi 30 anni, hanno spostato l'attenzione sui suini pesanti.

Se arrivano al macello per errore (definito da voi stessi fisiologico nell'attività di allevamento) suini con lettera non conforme (< 9 mesi) o senza tatuaggio, cosa succede?

L'iter non è cambiato, è una non-conformità grave.

Mi faccia capire: secondo l'organo di controllo è fisiologico che un maiale salti un box e si mescoli con animali di età diversa, in qualsiasi fase di allevamento, e senza che l'allevatore ne sia consapevole. Solo che se questo maiale ha 9 o più  mesi di vita non c'è nessun problema e viene regolarizzato,mentre se ha 8 mesi di vita l'allevatore è considerato un truffatore ed incorre in una non conformità grave?

Ne siamo consapevoli, ma purtroppo è considerata una non-conformità grave, anche se l'ispettore rileva un solo soggetto. Ricordo che la non-conformità grave prevede la comunicazione da parte nostra  all'ICQRF che provvede ad emanare la sanzione amministrativa.

Ma se durante la macellazione e la fase di autocontrollo del macello le carcasse non conformi vengono escluse dal circuito, che senso ha che il controllore certifichi 1 suino con lettera non conforme, quando è già stato scartato?

Il controllore ha l'obbligo di segnalare che l'allevatore ha certificato suini (anche se solo 1 soggetto) con meno di 9 mesi di vita. Inoltre, se questo controllo viene fatto in prosciuttificio, e le cosce non conformi hanno superato l'autocontrollo del macello, la non-conformità è a carico sia dell'allevatore che del macello.

Quando l'AM deve essere a disposizione  il macello?

Quando inizia a macellare.
Tecnicamente l'AM andrebbe fatta in partenza dall'allevamento come si faceva la CUC, ma non essendo cartacea, non c'è l'esigenza immediata di compilazione per la consegna al trasportatore. Si può fare anche dopo qualche ora, ma sempre entro l'inizio della macellazione.

Nel dubbio di una fornitura, se c'è il sospetto di qualche suino non regolare, si potrebbe certificare uno o due suini in meno, tenuti come jolly, e certificarli eventualmente dopo la verifica del macello?

No. Intanto quei due suini devono essere distolti dal sistema, poi devono essere identificati, caricati e pesati a parte, poiché considerati di tipologia diversa. Comunque è una scelta dell'allevatore.

Il livello di non-conformità (lieve o grave) non è a discrezione dell'organo di controllo. Secondo il Ministero, nel momento in cui c'è esclusione di prodotto dal circuito è una non-conformità grave. Però su questo punto di vista (consegna accidentale di qualche soggetto "bianco" o con lettera non conforme) si potrebbe ragionare assieme al Ministero e trovare una soluzione accettabile. Per esempio, il controllore certifica e comunica la presenza di suini non idonei, che vengono distolti in quanto non conformi, senza  conseguenze per l'allevatore.

Che senso ha comunicare il numero dei nati vivi? Non è sufficiente il numero dei parti e dei tatuati?

Concordo che il dato importante è quello dei suini tatuati. Il numero dei nati è un'informazione richiesta dal ministero per avere un bilancio di massa sensato.

Ma un bilancio di massa sensato si può tranquillamente ricostruire secondo il tipo genetico allevato, di cui avete le informazioni.

Il RIFT ha una serie di informazioni che sono sì legate all'emissione di AT e AM, ma definisce anche qual è il profilo produttivo aziendale, per cui è ritenuto necessario anche il numero dei nati. La comunicazione del numero delle scrofe e dei parti deve portare ad una coerenza produttiva. Infatti l'allevatore può scegliere di non tatuare tutti i suini per proprie esigenze commerciali.

Allora, non sarebbe più semplice comunicare solo gli svezzati? In questo modo se sono stati tatuati tutti o parzialmente in lattazione, la comunicazione al RIFT vi permette di effettuare comunque il bilancio di massa, escludendo la registrazione della mortalità in lattazione che può essere molto variabile (5-25%) e liberando l'allevatore da un'incombenza burocratica.

E' una proposta da prendere in considerazione.

Penso che quando le richieste burocratiche sono prive di motivazione, viene a mancare lo stimolo, e  finisce che per semplicità vengono comunicati come nati gli svezzati... aggiungendo qualche percentuale in più.

Ne prendo atto.

E' vero che esiste l'obbligo di tatuare i suinetti nel periodo sottoscrofa?

No, l'importante è fare il tatuaggio entro i 30 gg di vita.

E' possibile, anziché entro il sette, posticipare a 14 giorni del mese successivo l'inserimento dei dati? Infatti è per noi impegnativo reperire i dati dei parti avvenuti alla fine del mese. Con l'utilizzo dei gestionali aziendali, di solito i dati della sala parto (nati, morti, svezzati...) vengono inseriti al momento dello svezzamento quando si ritirano le schede della sala in cui questi dati sono stati annotati.

Prendiamo atto di questa richiesta, ma vi ricordo che si era partiti da 3 giorni, poi portati a 5 e successivamente a 7. C'è stata anche una lettera ufficiale dell'ANAS per appoggiare questa proposta.

I verri ruffiani ora devono essere vasectomizzati. Ma la comunicazione di questo obbligo è recente, ed intervenire con la vasectomia in verri vecchi è una questione molto delicata, e a detta dei veterinari, subentra un problema di benessere, poiché un intervento chirurgico è sempre problematico su un soggetto delicato come il verro (in particolar modo se vecchio) non tanto per l'operazione chirurgica in se, quanto per l'anestesia. Se l'azienda ha un solo verro ruffiano e questo muore durante la vasectomia, rimane senza verro e sono necessari almeno 8-10 mesi per averne un'altro aziendale idoneo. E' possibile avere una deroga, una tolleranza di almeno 8-10 mesi in questo senso, in attesa dei vasectomizzati?

Ne siamo consapevoli, anche perché accasare verri idonei adulti potrebbe generare un problema sanitario.

Alimentazione

Il disciplinare in vigore (vecchio) fa riferimento a due fasi alimentari: prima e dopo gli 80 kg di peso vivo. Il vecchio piano di controllo, in vigore fino al 31/12/2019, riportava che il controllo sull'alimentazione doveva essere effettuato a partire dai 30 kg.

Diversamente, il nuovo piano di controllo in vigore fa espressamente riferimento al disciplinare, di conseguenza la fase prima fino ai 30 kg è ricompresa nella fase fino agli 80 kg.


Ci rendiamo conto che questa è una grossa problematica, ed è già stata sollevata. Cercate di fare pressione per riottenere la deroga come previsto dal precedente piano di controllo.

Purtroppo, all'attualità, nel caso di controllo siamo obbligati a controllare anche la fase da 0 a 30 kg.