La necrosi auricolare del suino o Porcine Ear Necrosis (PEN) è un problema abbastanza frequente sia nei suinetti in svezzamento che nei lattoni appena messi in ingrasso. E’ caratterizzata da ferite, croste e perdita di sangue al margine superiore o inferiore dell’orecchio. La patologia si riscontra comunemente alla fine dell’estate ed inizio autunno e spesso il problema si risolve da solo più o meno rapidamente, pur persistendo in alcune aziende per tutto l’anno. Si conosce poco sui fattori di rischio che ne influenzano la gravità e la prevalenza , e finché le lesioni sono moderate non si considera la PEN come patologia grave, ma all’atto della vendita la presenza di animali affetti da necrosi può condizionarne il prezzo od il ritiro, senza considerare gli aspetti legati al benessere animale.
La esatta eziologia della PEN è sconosciuta; numerose cause sono state prese in considerazione, ma non confermate. Da diversi studi di casi conclamati è risultato chiaro come fossero coinvolte alcune micotossine presenti nel mangime, come anche la PRRS sembra giocare un ruolo importante, anche se risulta che in alcuni casi non ci fosse né presenza di micotossine, né di perossidazione dei grassi alimentari né di patologie in corso .
Uno dei primi segni di PEN è la comparsa di piccole macchie nere ed untuose sulla punte delle orecchie e sotto queste macchie spesso si rileva una rottura o una scarificazione della cute Molti lavori scientifici sulla istologia mostrano la presenza di batteri in questa posizione, soprattutto Strepto e Stafilococchi. Gli Stafilococchi in particolare secernono “ tossine esfolianti”, chiamate spesso “forbici molecolari” per il fatto che tagliano le proteine come la cheratina tra le cellule del primo strato sulla superficie dell’ epidermide ; lo sfaldamento della cute apre il tessuto e facilita la proliferazione e l’ingresso di patogeni. Come è logico aspettarsi, elevati livelli di umidità stimolano lo sviluppo di batteri cutanei , le macchie divengono più protrundenti e può partire il sanguinamento. L’istologia di queste lesioni ci mostra come, una volta che il tessuto diventa infiammato, numerosi batteri inizino a posizionarsi proprio in questa sede ed a moltiplicarsi creando ulcerazioni con perdita progressiva di tessuto. L’area epiteliale interessata viene invasa da linfociti e da batteri che crescono sul tessuto danneggiato: la degenerazione dei vasi sanguigni comporta la occlusione degli stessi ; questo ulteriore passaggio impedisce che la situazione rimanga stabile o migliori fino a quando non si ripristini un normale flusso ematico in una parte così “remota” del corpo per risanare i tessuti danneggiati, anche perché l’orecchio del suino non ha un sistema di circolo così ramificato e diffuso per poter far partire la guarigione.
Condizioni ambientali sfavorevoli come secchezza e qualità scadente dell’aria ed elevata umidità sono generalmente riconosciute come cause di aumento del rischio di PEN. Molti studi scientifici hanno dimostrato che l’umidità dell’aria è un fattore cruciale: uno studio canadese (Park ed al., 2013) ha mostrato come livelli moderati od alti di umidità degli ambienti siano stati riscontrati nell’80% delle aziende affette da PEN. Una prova recente di una azienda mangimistica olandese ha dimostrato che è possibile indurre necrosi auricolare nei suinetti peggiorando le condizioni gestionali di una azienda e cioè cambiando le condizioni dell’ambiente : aumentare la polverosità , facendo fluttuare la temperatura tra 26 e 29 gradi C, introducendo nella fossa sottostante liquame proveniente dal settore magroni (aumento della pressione dei patogeni), aumentando l’umidità fino a picchi di 80-95% sprayzzando acqua sul pavimento ogni giorno. La significatività dell’umidità dell’aria in termini di sviluppo di necrosi auricolare è in accordo con la eziologia batterica, dal momento che elevati livelli di umidità facilitano la proliferazione di grandi numeri di patogeni sulla pelle, soprattutto Stafilococchi . In genere l’umidità negli ambienti non è solo legata alla stagione od al tempo atmosferico, ma anche ad alcune attività all’interno dei box come le operazioni di pulizia, che possono influenzare il clima e l’umidità dell’aria del capannone. Specialmente in autunno e primavera le enormi differenze tra temperatura esterna ed interna possono condizionare grandi fluttuazioni di temperatura dell’aria ed umidità nei box e quindi aumentare il rischio PEN.
I fattori stressanti legati allo svezzamento causano spesso un aumento di aggressività che a sua volta comporta morsicature e ferite crostose nelle orecchie. Questo potrebbe essere un ulteriore fattore di rischio dal momento che sopraggiungono agenti infettivi che penetrano nella cute e causano necrosi auricolare (Park, 2013). Non è chiaro comunque se la morsicatura dell’orecchio possa essere la causa o la conseguenza della necrosi auricolare, perché le lesioni sanguinanti del padiglione attraggono i compagni di box a mordere le ferite aumentando la gravità delle lesioni . E’ stato provato recentemente che esiste un collegamento tra l’iniziale sviluppo della necrosi post svezzamento e la presenza di croste auricolari causate dai combattimenti tra animali : in una prova, gli animali che avevano un danno auricolare durante la seconda settimana post svezzamento erano maggiormente predisposti a sviluppare PEN più tardi. Durante il processo di svezzamento i suinetti tendono a mangiare molto meno in ragione di ore o addirittura di giorni e questo può comportare un danno intestinale. La conseguente risposta immunitaria mostra un aumento elevato delle proteine infiammatorie in fase acuta (per es. aptoglobina) , che precede la attivazione delle citochine come la interleuchina 8 a livello delle orecchie dei suinetti affetti da necrosi auricolare.
Una scarsa ingestione post svezzamento comporta un danno intestinale e diarrea. Animali con necrosi auricolare mostrano maggiori casi di diarrea post svezzamento, meno ingestione e meno crescita. Suinetti con crescita più bassa di 50 grammi al giorno durante la prima settimana post svezzamento hanno sviluppato un punteggio maggiore di danno auricolare dovuto a PEN di quelli che erano cresciuti più di 150 grammi giorno , sempre rispetto al controllo ; sempre gli stessi animali con scarsa crescita hanno fatto rilevare un livello inferiore di saturazione di ossigeno nei margini delle orecchie , probabilmente dovuta al fatto che un flusso “disturbato” di sangue deriva dalle modificazioni istologiche che sopravvengono nelle orecchie degli animali sofferenti di PEN . Comunque la natura esatta delle interazioni tra salute dell’intestino, sistema immunitario, livello di ossigeno nel circolo auricolare e infiammazione dei margini dell’orecchio non è ancora chiara ma è ovvio che lo stress allo svezzamento, l’ingestione e la sanità intestinale giocano un ruolo importante nello sviluppo della PEN.
Dopo aver verificato l’eziopatogenesi, quali raccomandazioni, non solo alimentari, possono essere suggerite?
- Ottimizzare le condizioni climatiche delle strutture tramite una umidità relativa della aria inferiore al 70%: la polverulenza ambientale purtroppo non ha soluzioni immediate ed a basso costo…
- Tenere presente che le condizioni climatiche ad inizio e fine giornata possono essere completamente diverse a causa della variabilità del clima esterno, soprattutto in autunno: gestire la ventilazione ed il riscaldamento
- Determinare lo stato del flusso di aria tramite fumigazioni (troppa aria diretta sugli animali è deleteria, non solo per la PEN)
- Proteggere i suinetti dallo stress mantenendo insieme le figliate al fine di ridurre la competizione all’atto del mescolamento allo svezzamento
- Aumentare l’ingestione e la salute intestinale post svezzamento, usando creep feed di qualità, un buon milk replacer che sia appetibile e sicuro, un mangime prestarter digeribile, un mangime di transito con le stesse caratteristiche
- Usare la stessa dieta a cavallo dello svezzamento
- Rendere disponibile almeno uno spazio di alimentazione ogni 6 suinetti
- Testare il flusso di acqua dai ciucciotti (minimo uno ogni 12 suinetti) e la qualità dell’acqua
- Aggiungere 2 kg tonnellata di Magnesi ossido o 4 kg tonnellata di Magnesio acetato per ridurre la aggressività
- Se esistono dubbi sulle materie prime (home mixers), rivolgersi ai propri fornitori aumentando la inclusione di nuclei concentrati (per esempio passare da un 3% ad un 25% o più), in modo da assicurare il più possibile una quota di alimento “più sicuro” in sostituzione di cereali o materie prime di propria produzione o del fornitore abituale
- Alzare il livello di Fosforo Utilizzabile nel mangime da svezzamento