Neuropatia da glicemia in suinetti neonati, come riconoscerla e come prevenirla in modo semplice

(dott.ssa Giulia Catellani)

L’ipoglicemia neonatale rappresenta una causa significativa di mortalità nei suinetti, in particolare nei soggetti più deboli o in condizioni di mammelle non ottimali. I suinetti, infatti, nascono con ridotte riserve di glicogeno epatico, limitate capacità di gluconeogenesi, bassi livelli di glucosio circolante e l’assenza di grasso bruno, tutti motivi che li rendono fortemente dipendenti dall’assunzione regolare di colostro per mantenere l’omeostasi glicemica.

L’ipoglicemia può derivare da fattori materni, come una inadeguata nutrizione della madre, patologie intercorrenti e alterazioni delle ghiandole mammarie, o da fattori ambientali come condizioni di freddo e umidità e un numero di suinetti superiore alle mammelle funzionanti.

Anche l’ipossia perinatale (causata da una nascita prematura o ritardata) può fungere da fattore eziologico per tale patologia; dopo un parto fisiologico, infatti, la sopravvivenza dei neonati dipende principalmente dalla maturità del sistema nervoso, che regola sia la capacità motoria sia l’interazione con l’ambiente e la madre. I suinetti prematuri o ritardatari, invece, presentano segni di sviluppo incompleto, tra cui maggiore tendenza al decubito, difficoltà nell’orientamento verso la mammella e occhi parzialmente chiusi; tali manifestazioni impediscono al suinetto di alimentarsi correttamente, il quale andando in ipoglicemia peggiorerà la sintomatologia neurologica, la quale ostacolerà definitivamente il recupero energetico di cui necessiterebbe per riprendersi.

La sintomatologia clinica iniziale comprende tachicardia, tremori, nervosismo e vocalizzazioni; successivamente si evolve verso ipotermia, ottundimento del sensorio e convulsioni, terminando nei casi più gravi con coma e morte. L’esordio avviene generalmente tra le 12 e le 24 ore dalla nascita e la diagnosi si basa sull’osservazione della sintomatologia, escludendo altre cause neurologiche (ad esempio se vi è presenza di nistagmo si può sospettare maggiormente una streptococcosi).

Il classico trattamento prevede un intervento tempestivo con riscaldamento del suinetto in ambiente asciutto (temperatura ideale di 30°C), somministrazione frequente di colostro o soluzioni glucidiche (destrosio al 10%) e, quando possibile, l’adozione da parte di una scrofa con adeguata produzione lattea. Se gestita precocemente, la prognosi è favorevole e si dimostra con il ripristino della stazione quadrupedale del suinetto, mentre ritardi nell’intervento possono portare a esiti neurologici permanenti.

Un recente studio condotto tra il 2021-2022 ha dimostrato però che tale patologia sia anche facilmente prevenibile, oltre che curabile; andando ad aggiungere infatti quotidianamente una semplice supplementazione di zuccheri alla dieta della scrofa l’incidenza di neuropatia dei suinetti è scesa drasticamente. In tale ricerca hanno aumentato l’apporto glucidico sia precedentemente al parto che poi proseguendo per la lattazione, affiancandolo sempre al trattamento del suinetto colpito.

  Fattori predisponenti Fattori terapeutici
Scrofa

Basso apporto energetico (rischio di inerzia uterina e parto ritardatario)

Induzione prematura

Errata conformazione delle mammelle e/o mancato apporto di latte 

Supplemento glucidico

Mammelle e capezzoli della madre in numero e forma adeguata

Ambiente

Basse temperature

Umidità 

Temperatura dei suinetti 30°C

Ambiente secco 

Suinetti

Ipossia perinatale

Covata sovrannumeraria 

Apporto glucidico e/o colostrale

Assistenza al parto efficace

Baliaggio corretto 

Tabella 1, riassuntiva dei fattori predisponenti e terapeutici per la neuropatia da ipoglicemia neonatale

Non è del tutto chiaro se l’ipoglicemia sia una conseguenza o una causa della nascita pretermine, ma la gestione dell’induzione al parto è cruciale per evitare di accentuare questa condizione. Un’integrazione glucidica, per di più, nella dieta materna potrebbe contribuire a ridurre il rischio di esaurimento energetico durante il travaglio e prevenire ritardi nell’espulsione dei suinetti. Infine, un adeguato supporto al parto può favorire la vitalità neonatale, riducendo l’incidenza di anossia e migliorando la sopravvivenza complessiva della nidiata