(dott. Claudio Mazzoni)
Il prelievo ematico nella specie suina, presenta spesso notevoli difficoltà operative che diventano via via più consistenti all’aumentare delle dimensioni dell’animale. La principale di queste è certamente legata al contenimento, eseguito solitamente con il torcinaso, per permettere l’espletamento del prelievo in un contesto di staticità e sicurezza accettabili. La pratica pertanto, richiede sempre l’impiego di due unità lavorative, la prima per la cattura dei suini e la seconda per l’esecuzione del prelievo.
Tuttavia, per le scrofe in sala parto, è possibile un approccio differente. La vena mammaria presenta, sia per il suo calibro che per il suo accesso, una bella opportunità per il veterinario che vuole eseguire prelievi di routine o di clinica individuale, anche numerosi. Effettivamente in un momento storico come questo, dove l’attenzione posta all’eradicazione della Malattia di Aujeszky si è fatta più pressante, conoscere questa metodica può essere davvero utile.
Vediamo come:
Materiali: anatomia di base, guanti in lattice, aghi usa e getta 20GX35mm, provette Vacuum tube da 10ml.
Metodo: la vena mammaria scorre in prossimità della linea di separazione fra la ghiandola stessa ed il muscolo obliquo esterno dell’addome, ma più precisamente nella compagine della ghiandola stessa. Il decorso è abbastanza profondo, per cui il posizionamento dell’ago deve essere ortogonale rispetto alla ghiandola. Il punto di repere è a livello del secondo o del terzo corpo mammario ma, in taluni casi anche nel secondo solco trasversale.
Il prelievo può essere eseguito tanto con la scrofa in stazione quadrupedale, quanto in decubito laterale (forse da preferirsi). Subito dopo il parto, a causa della tempesta ormonale a cui l’animale è sottoposto, il fastidio arrecatogli è davvero minimo. Tuttavia anche durante la lattazione inoltrata la manualità risulta piuttosto innocua.
Dopo un breve periodo di pratica, solitamente il prelievo si svolge in maniera rapida e indolore, anche grazie all’assenza dell’impiego del torcinaso. Inoltre viene fatto in perfetta solitudine dall’operatore che, in questo modo, non è neppure costretto a sottrarre un’unità lavorativa dall’azienda (Vedi filmato).