Quando Claudio Mazzoni mi ha telefonato, nel novembre scorso, per propormi di collaborare con SUIVET, curando una rubrica mensile sulla legislazione veterinaria relativa al medicinale ed ai mangimi medicati ho avuto un sussulto. Il mio primo pensiero è stato: “ne sarei all’altezza ?”. Poi, però, ha preso il sopravvento, mentre ascoltavo le parole di Claudio, un sentimento mai sopito: il mio “primo amore veterinario” per il maiale.
Allora ho risposto che ero lusingato dal fatto che lui avesse pensato a me per tale compito e che una volta verificata la possibilità, per un dipendente pubblico, di svolgere tale attività, sarei stato felice di scrivere del maiale
Lo confesso, tutto ebbe inizio quando, giovane neolaureato medico veterinario, correva l’anno 1985, dopo aver praticato altre attività, quali la profilassi di stato bovina e suina come incaricato dalla AUSL n°11 di Correggio, la pratica in ambulatori veterinari per piccoli animali, feci uno stage in una azienda leader dell’allevamento e riproduzione suina del reggiano. Curavo la fecondazione artificiale, seguendo il laboratorio interno di preparazione dosi seminali, partecipavo alla stesura ed alla applicazione dei piani di profilassi e terapia d’allevamento, assieme al direttore d’azienda. Durante i sei mesi dello stage, mi calai letteralmente nella vita dell’allevamento, svolgendo anche i mestieri più umili, quali, ad esempio, lo spostamento degli animali tra i vari reparti, lo svolgimento delle operazioni di pulizia e disinfezione dei locali vuoti. Quell’esperienza, a stretto contatto col personale d’allevamento, mi segnò profondamente, sia dal punto di vista umano, sia dal punto di vista professionale.
Successivamente svolsi periodi di attività di consulenza veterinaria per mangimifici industriali, alternati a periodi di consulenza veterinaria per aziende suinicole d’allevamento del nord Italia. Fui, poi chiamato, tra il 1988 ed il 1989, a ricoprire il ruolo di “Product Manager” assistente al Direttore del settore allevamenti ed agro zootecnia industriale, per una importante azienda reggiana. Ebbi modo, allora di viaggiare per il mondo, in supporto al commerciale, vedendo realtà agro zootecniche molto diverse dalla nostra.
Nel finire del 1989 approdai, dopo un apposito esame di concorso, al servizio pubblico, come dirigente medico veterinario, incarico che tutt’ora svolgo all’interno della cosiddetta “Area C” - Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, occupandomi di vigilanza e controllo sanitario su: rispetto del benessere animale, alimenti zootecnici e sottoprodotti di origine animale, farmaci veterinari e residui, latte e suoi derivati.
Quindi eccomi qua, per trattare, umilmente, una tematica allo stesso tempo complessa e stimolante: “La normativa sul medicinale veterinario e sui mangimi medicati”.
La trattazione sarà suddivisa in undici capitoli, che cercano di abbracciare, anche solo sfiorandolo, tutto quello che ruota attorno al mondo dei medicinali e dei mangimi medicati.
Debbo precisare che il mio lavoro non ha alcuna pretesa di rappresentare, né tanto meno di esaurire tutto il mondo che gira attorno al medicinale veterinario ed ai mangimi medicati (che può essere efficacemente rappresentato dal mostro a fianco).
La vorrei piuttosto definire una personale incursione in questo mondo, che penso costituisca una delle maggiori preoccupazioni dell’intera categoria medico-veterinaria.
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