SUIVET

Suinicoltura + Suinicultura

 L’inseminazione artificiale nella specie suina, introdotta negli allevamenti all’inizio degli anni ottanta, è stata adottata negli ultimi vent’anni dalla maggior parte degli allevatori grazie ai molti vantaggi rispetto alla monta naturale.
I flaconi: per molti anni, il contenitore della singola dose seminale è stato il classico “flacone” da 100 ml in materiale plastico, di varia forma, consistenza e colore, munito di tappo a vite o ad incastro. Al momento dell’inseminazione viene tagliata la punta del tappo, che inserita nel catetere permette la discesa della dose seminale nella scrofa. Spesso, con questi flaconi è necessario introdurre dell’aria all’interno per consentire la discesa di tutto il seme, e questo viene fatto in vari modi: togliendo e rimettendo il flacone nel catetere; facendo un piccolo foro sul flacone; premendo manualmente per “aiutare” la discesa di tutta la dose, ecc. Da qualche anno sono stati introdotti sul mercato nuovi tipi di flaconi a saldatura, senza tappo, in materiale plastico morbido, che stanno a metà strada tra i flaconi tradizionali ed i “blister”.
Le buste o “blister
Negli ultimi anni si è diffuso anche l’utilizzo delle buste o “blister” , unitamente all’utilizzo del deflussore tra catetere e contenitore. L’abbinamento di blister e deflussore consente (più facilmente rispetto ai flaconi, più rigidi)) lo svuotamento completo della dose. A volte queste buste sono munite di un foro per essere appese, mediante idoneo supporto, al di sopra della gabbia della scrofa, per consentire la discesa “fisiologica” del seme all’interno della cervice assecondata dalle contrazioni uterine, nei soggetti correttamente stimolati e possibilmente in presenza del verro.
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  Visto che il “centro verri” gli fornisce ancora il seme nei flaconi, questo allevatore si è fatto un supporto per i flaconi da incastrare nella gabbia gestazione, ognuno con un alloggiamento ad anello per due flaconi. Con due o tre supporti di questo tipo ( 4-6 scrofe contemporaneamente) egli riesce a fecondare da solo in 30-45 minuti le 30-35 scrofe in calore settimanalmente. Naturalmente è indispensabile la presenza del verro davanti alla scrofa per garantire l’adeguata stimolazione della stessa, l’utilizzo dei deflussori che consentono alla scrofa di muoversi senza compromettere la discesa del seme, ed un piccolo foro o un taglietto con la forbice sul fondo del flacone, una volta capovolto sul supporto, per consentire la discesa di tutta la dose seminale.
A volte, vecchie tecniche,  applicate con nuove idee, diventano moderne.
 
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