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La siringa, lo strumento sanitario più utilizzato in allevamento!
In questa scheda, illustriamo il modo in cui assemblare una prolunga da applicare a qualsiasi siringa, sia essa utilizzata per le profilassi vaccinali che per le terapie iniettive individuali.
Queste due, infatti, sono le principali modalità di utilizzo della siringa da parte dell’allevatore.
Per le vaccinazioni di solito si utilizzano le siringhe automatiche, poiché la dose è sempre uguale (2 ml), e consentono l’inserimento del flacone fino allo svuotamento dello stesso; per la terapia individuale invece, si utilizzano siringhe normali, poiché la dose terapeutica varia al variare del peso vivo dell’animale. |
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In quasi tutti i tipi di siringhe, comunque, il puntale è provvisto di un inserimento universale per l’ago: un supporto a cono in cui si inserisce la base dell’ago, ed una filettatura esterna in cui si avvita ed aggancia, per garantire un solido aggancio alla siringa. Proprio questo attacco universale è utilizzato dalla prolunga qui visibile, e l’idea nasce da raccordi e pezzi vari di vecchie siringhe. |
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Da una parte, un raccordo da inserire al posto dell’ago nel puntale della siringa, dall’altra il puntale completo di una siringa con prolunga; tra i due, con adeguata raccorderia, un tubo in plastica rigida (di quelli per l’aria compressa del diametro di 4 mm) di lunghezza “a piacere” che consente di realizzare una prolunga personalizzata ad utilizzo variabile. In una mano la siringa, nell’altra il puntale con l’ago da inserire nel collo del suino. |
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La prima modalità di utilizzo è con il supporto rigido, ideale per le iniezioni nei box (sia ingrasso che scrofe), la seconda, senza il supporto, ma impugnando direttamente il puntale con l’ago, per vaccinare le scrofe nelle gabbie gestazione. In questo caso, il fatto di impugnare direttamente l’ago, permette alla mano un miglior controllo dei movimenti che portano all’iniezione tra le sbarre delle gabbie, rispetto ad una semplice siringa. |
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