(dott. Romano)
Alla fine dell’articolo precedente è stata fornita la definizione di biosicurezza, che, come già detto, rappresenta il controllo dei fattori coinvolti nella trasmissione degli agenti patogeni in generale. In particolare, essa si suddivide in esterna ed interna.
La biosicurezza esterna, che può anche essere chiamata “bioprotezione”, racchiude tutte quelle misure che mirano ad evitare l’introduzione di nuovi agenti patogeni dall’esterno dell’azienda al suo interno. Qui di seguito vengono riportate le principali misure esterne che sarebbe opportuno applicare in qualsiasi allevamento suinicolo, al fine di ridurre il rischio di entrata di agenti patogeni esterni.
- Sarebbe opportuno che l’allevamento fosse situato lontano da altre aziende, in quanto alcune particelle infettive possono diffondersi attraverso l’aria, le mosche (Streptococcus suis, PRRS), o i topi (Salmonella, Bordetella, Rotavirus), coprendo quindi le brevi distanze. Sembra che anche altri agenti infettivi (Brachyspira hyodysenteriae, Leptospira, Encefalomiocardite virus) possano essere trasportati dai topi, quindi efficaci misure di derattizzazione devono essere prese in seria considerazione.
- Nuovi animali dovrebbero essere introdotti con discrezione e la loro selezione dovrebbe avvenire in base al loro stato sanitario e alla loro storia vaccinale. I nuovi arrivati, inoltre, dovrebbero essere sottoposti ad un periodo di quarantena di minimo 4-6 settimane e maggiore sarà tale periodo migliore sarà l’acclimatamento degli animali nella nuova azienda.
- L’ingresso dei visitatori dovrebbe avvenire raramente e solo se indispensabile, avendo cura che indossino tute da lavoro e stivali puliti e di proprietà dell’azienda e che utilizzino strumenti aziendali o, in caso di materiali portati dall’esterno, che questi siano stati correttamente puliti e sterilizzati prima di essere introdotti. Il lavaggio e la disinfezione delle mani in ingresso e in uscita dall’allevamento è fondamentale per un corretto mantenimento della biosicurezza, in quanto rappresentano le parti del corpo a diretto contatto con gli animali e con l’attrezzatura, quindi direttamente coinvolte nella trasmissione degli agenti patogeni. L’utilizzo della doccia rappresenta sicuramente lo strumento di biosicurezza più efficace da utilizzare in allevamento e diventa di fondamentale importanza in caso di focolaio di malattia. La situazione ideale sarebbe quella di far attraversare una “barriera igienica” ai visitatori, costituita sostanzialmente da uno spogliatoio di disimpegno in cui essi potranno lavarsi le mani e/o farsi la doccia e cambiarsi, al fine ultimo di assicurare una netta separazione tra la zona contaminata esterna e la zona pulita interna.
- Per ultimi, ma non meno importanti, i veicoli di trasporto degli animali giocano un ruolo cruciale nel trasporto di agenti patogeni da un allevamento all’altro e, per questo motivo, i camion, dopo ogni trasporto, dovrebbero essere prima puliti con acqua e detergente e poi disinfettati, al fine di prevenire contaminazioni crociate. Risulta importantissimo pulire e disinfettare anche le ruote dei camion, poiché rappresentano le parti direttamente a contatto con un gran numero di ambienti diversi. L’utilizzo di un detergente leggermente alcalino è ideale per una corretta pulizia del veicolo, in quanto in grado di rimuovere lo sporco organico (es: grassi, alcune proteine) in maniera efficace e ciò risulta indispensabile affinché la successiva disinfezione abbia effetto. Si consiglia comunque di non utilizzare detergenti troppo alcalini o contenenti idrossido di sodio o cloro, in quanto potrebbe corrodere le parti del camion, soprattutto quelle in alluminio. È importante avere chiaro che la pulizia del camion non può prevedere l’utilizzo di sola acqua, anche se ad alta pressione, poiché non sarebbe in grado di rimuovere lo sporco organico, la cui presenza ostacolerebbe l’azione del disinfettante che deve essere applicato dopo la prima fase di pulizia. L’acqua deve quindi sempre essere accompagnata dall’utilizzo di un detergente, le cui caratteristiche ideali sono elencate in Tabella 1, insieme alle caratteristiche ideali che dovrebbe avere un disinfettante.
Detergente ideale |
Disinfettante ideale |
Diminuire la tensione superficiale |
Spettro adatto all’obbiettivo |
Suddividere le particelle di sporco |
Ad azione rapida |
Far galleggiare olio e grasso |
Efficiente nel tempo di contatto |
Far galleggiare le particelle di sporco |
Attivo in presenza di materiale organico |
Trasportare le particelle di sporco |
Compatibile con i materiali (non corrosivo) |
Sciogliere i sali |
Bassa o nulla tossicità per uomo e animali |
Avere PH e concentrazione adeguati |
Accettabile eco tossicità |
Avere un’adatta temperatura di azione |
Facile protocollo di applicazione |
Avere un giusto tempo di contatto |
Versatile (spray, schiuma, nebulogeno) |