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Suinicoltura + Suinicultura

La scrofetta da rimonta: strategie attuali per il miglioramento della mandria da riproduzione

(Dott. Anna Luciani, rev. Dott.Claudio Mazzoni)

La scrofetta rappresenta il futuro potenziale produttivo della mandria. Per questo motivo è importante selezionare gli individui più promettenti.Per poter scegliere un animale con buoni caratteri riproduttivi è necessario tenere conto di diversi parametri. Inoltre, anche le strategie di riforma/rimonta devono essere tenute in considerazione.

Gestione della mandria

La percentuale di scrofe riformate ogni anno varia dal 35% al 59% e dipende da: ritorni in calore reiterati, anestro prolungato, zoppie, peso dei suinetti alla nascita ecc.
Si può agire su diversi aspetti per migliorare il management della riforma:

- l’accuratezza della ricerca dell’estro,
- il tempo di allattamento,
- la salute dell’animale.

In generale la gestione della mandria è il principale fattore in grado di condizionare il tasso di riforma e, di conseguenza, quello di rimonta di un’azienda.

Età della pubertà

L’età di insorgenza della pubertà dipende da:

-  genotipo,
-  stagione,
-  ambiente,
-   nutrizione,
-   salute dell’animale.

La pubertà è associata alla comparsa del 1° estro ed è un carattere ereditario, che deve essere considerato come criterio di selezione. Dal momento che il tasso di ovulazione del 1° estro è inferiore rispetto ai cicli successivi, è opportuno effettuare l’inseminazione artificiale (IA) durante il 2°, meglio 3° estro per evitare di interferire negativamente sulla crescita della scrofetta e sul numero di suinetti nati.

Peso e spessore del lardo dorsale

Sebbene questi parametri varino in funzione della genetica, è importante raggiungere un determinato peso (non inferiore a 135 kg) e un determinato spessore del lardo dorsale (16 mm), per tutelare l’animale da un’eccessiva perdita di peso durante la lattazione. Inoltre, recenti studi hanno dimostrato che un adeguato spessore del lardo dorsale, si traduce in un aumento del peso dei suinetti alla nascita. Per approfondimenti vedi anche https://suivet.it/il-sow-caliper-calibro-di-misurazione-del-lardo-dorsale-nelle-scrofe.aspx.

Stagione e clima

L’efficienza riproduttiva è significativamente correlata alla stagione. Questo perché le scrofe, ma soprattutto le scrofette, sono molto sensibili alle elevate temperature ambientali e agli elevati tassi di umidità. È stato dimostrato che le scrofette nate in primavera raggiungono la pubertà più tardi rispetto a quelle nate in autunno.

Criteri di selezione

Variano in base agli obiettivi di produzione. Ci sono però alcuni dati che devono essere sempre presi in considerazione.

Criterio 1 - solidità strutturale e salute: Gli appiombi devono essere solidi dritti e leggermente aperti, in modo tale da poter sostenere il peso durante la gravidanza ma anche il peso del verro durante l’eventuale monta naturale, sebbene tale pratica sia ormai desueta.

Criterio 2 - organi riproduttivi: La mammella è l’organo principale da valutare, si osservano: dimensioni, forma, posizione e numero dei capezzoli che devono essere in linea retta e adeguatamente distanziati, tale numero è influenzato negativamente dalla presenza di maschi nella nidiata di origine della scrofetta. Questo fenomeno avviene perché i maschi producono concentrazioni relativamente elevate di testosterone nel periodo prenatale, che possono essere trasferite ai fratelli attraverso le membrane fetali o la circolazione materna, con effetti negativi sullo sviluppo degli organi riproduttivi femminili.
Altro organo da valutare è la vulva, la quale deve essere ben sviluppata e con la punta diretta verso il basso.

Criterio 3 - peso corporeo e dimensioni della nidiata alla nascita: Le scrofette devono essere scelte tra i soggetti più grandi della nidiata e le loro madri devono avere un elevato tasso di fertilità e numero di nati minimo di 12/13. Questo perché, un elevato numero di feti concepiti, è collegato con un maggior spazio all’interno dell’utero della madre. Ne risulta pertanto che i feti abbiano a disposizione condizioni migliori per sviluppo e crescita durante la gestazione.

Criterio 4 - tassi di crescita: Le scrofette che consumano più mangime, crescono più velocemente ma tendono anche ad accumulare grasso, rappresentando un possibile fattore di rischio per la riduzione della longevità e dell'efficienza riproduttiva della mandria.
È importante dunque scegliere scrofette con un buon appetito ma contestualmente prevenire l'eccessivo ingrasso.

Costituzione del tratto riproduttivo e capacità uterina

È stato dimostrato che la lunghezza degli organi riproduttivi non è un fattore significativo per la selezione delle scrofette, poiché le dimensioni dell’utero tendono ad aumentare dopo il primo parto.

 Esposizione al verro

Le scrofette tra i 90 e 100 kg, vanno introdotte nella mandria così da poter essere stimolare con il verro, in questo modo si avrà un calore maggiormente evidente al momento della IA.

Longevità

Fattori influenzanti la longevità dell’animale sono:

- condizioni corporee,
- stato di nutrizione,
-  tipologia di alimentazione,
-  età alla prima IA,
-  durata dell’allattamento.

Per massimizzare la redditività delle scrofe è nell’interesse dell’allevatore riformare animali con più di cinque parti. I parti maggiormente produttivi vanno dal 2° al 4° parto con una riduzione di 0,3-1 suinetto che inizia dal 5° parto in poi.

 

Riassumendo

Punti focali

Aspetti chiave
Età della pubertà IA durante 2°-3° estro
Peso Non inferiore a 135 Kg
Spessore del lardo dorsale 16 mm
Stagione e clima Temperatura e umidità relativa non troppo elevate
Criteri di selezione Appiombi diritti, organi riproduttivi in perfetta forma,
peso corporeao alla nascita, tassi di crescita elevati
Tratto riproduttivo e capacità uterina -
Esposizione al verro Tra i 90 e i 100kg
Longevità Dal 5° parto in poi si ha una riduzione di 0,3-1 suinetto/parto

 

Riferimenti:

Martyna M. Małopolska, MS; Ryszard Tuz, PhD; Barry D. Lambert, PhD; Jacek Nowicki, PhD; Tomasz Schwarz, PhD (2018) “The replacement gilt: Current strategies for improvement of the breeding herd”; JSHP; Luly-August; pag 208-2014.