Viene definita con questo termine una malattia congenita del suino, causata dall’assenza parziale o dall’ipoplasia dei muscoli addominali (m. obliquus esternus, m. internus abdominis, m. trasversus abdominis, m. rictus abdominis).
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Foto 1 |
Foto 2 |
Come malattia congenita è già evidente nei suinetti alla nascita o nel sottoscrofa. Nel caso in cui l’assenza dei muscoli sia completa, risulta incompatibile con la vita (foto 1 e 2), mentre se c’è un’ipoplasia parziale l’animale sopravvive (foto 3 e 4), ma la sua carriera zootecnica risulta fortemente pregiudicata.
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Foto 3 |
Foto 4 |
Si manifesta con uno sfiancamento da lieve ad abnorme in base al grado di ipoplasia, che ricorda quello dell’ernia inguinale. Solitamente si presenta più craniale rispetto a quest’ultima paratopia e, in sede di palpazione, è possibile evidenziare una breccia erniaria ben delimitata e spesso di ragguardevoli dimensioni, da cui protrudono buona parte dei visceri addominali.
L’unica possibilità di recupero del soggetto, altrimenti destinabile a “carriere” zootecniche parallele a quella del suino pesante, è l’intervento chirurgico. Il suo successo, dipende dall’estensione dell’ipoplasia, tanto più è ampia tanto più difficile sarà il recupero del soggetto. Questo molto probabilmente è per la mancanza di punti di ancoraggio chirurgici sicuri, al fine di evitare recidive, oltre che per le tensioni che i fili devono sopportare a causa del fatto che diventa decisamente difficoltoso ricostruire le porzioni di muscolo mancanti.