Perdonatemi se ritorno sull’argomento aminoacidi già trattato (parzialmente) su queste pagine circa un anno e mezzo fa , ma mi sembra interessante fare qualche” nuova” puntualizzazione: innanzi tutto riguardo ai fabbisogni, è interessante ricordare una particolarità; quando, negli anni 90 se non sbaglio, alcune case produttrici di amino acidi di sintesi si unirono in uno immenso sforzo di ricerca per determinare la digeribilità ileale di ogni materia prima, venne creato un archivio che riportava la digeribilità ileale quindi “reale “ degli aminoacidi costituenti la maggior parte delle categorie degli alimenti. Questo primo passo faceva comunque riferimento al concetto di “proteina ideale” delle diete ed al rapporto tra gli aminoacidi (soprattutto tra quelli sintetici, i principali disponibili, per cui Lisina, Metionina, Treonina e Triptofano: successivamente l’interesse si sposterà anche sulla Valina, Istidina, Fenilalanina, Leucina ed Isoleucina) sia per una finalità di “mantenimento” , cioè la quota necessaria per coprire le normali perdite di proteine corporee della pelle e del pelo piuttosto che quella basale attraverso il tratto gastro intestinale , oppure per la “crescita”, replicando la composizione delle fibrocellule muscolari per ottenere una crescita ottimale della muscolatura . Sappiamo però anche che ogni tessuto ha una diversa composizione aminoacidica ed un diverso rapporto tra i vari aminoacidi ed inoltre sappiamo anche che i vari stadi fisiologici dei nostri suini necessitano di un apporto quantitativo diverso di aminoacidi, con un rapporto diverso tra loro per accrescimento muscolare, crescita intrauterina del feto o produzione di latte . In ogni caso la Lisina è sempre l’aminoacido di riferimento, ed in una proteina ideale con finalità e funzioni diverse, nessun aminoacido è limitante e non esiste alcun aminoacido in eccesso.
Ritornando però all’inizio della chiacchierata, quello che mi preme sottolineare oggi è che questi benedetti rapporti tra aminoacidi per l’accrescimento muscolare, pubblicati dai vari istituti di ricerca, derivano da prove sperimentali effettuate su soggetti di 45 kg , per cui capirete molto bene che ciò che è pubblicato ed universalmente accettato forse non è così accurato, reale e spendibile per animali più piccoli o più giovani ed in momenti fisiologici diversi: questo è il punto! Non tralasciamo poi la enorme influenza che la patologia, soprattutto enterica ma anche respiratoria, esercita sulla fisiologia e sui fabbisogni dei suinetti, di cui conosciamo benissimo la precarietà sanitaria soprattutto attorno allo svezzamento. Il messaggio quindi è il seguente: attorno allo svezzamento devono cambiare sia il profilo di proteina ideale che i fabbisogni in aminoacidi ed il rapporto tra loro (ad esempio un 6/12 kg DEVE avere rapporti diversi da un 12/25 kg!). Se ci concentriamo ad esempio sul fabbisogno aminoacidico per la riparazione del danno del tessuto intestinale dopo un insulto batterico piuttosto che per la produzione di aptoglobulina e proteina C reattiva ( due proteine che compaiono nella fase acuta della infiammazione e che giocano un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria dei mammiferi), notiamo che proprio il fabbisogno ed i rapporti tra aminoacidi cambiano in modo impressionante, mentre il profilo standard di proteina ideale si allontana totalmente da quello classico per la deposizione di muscolo. Durante una prova sperimentale, dopo infezione con un ceppo patogeno di E. Coli emolitico, sono stati valutati sia l’accrescimento che la gravità della diarrea in due gruppi post svezzamento, uno gestito con il profilo di proteina ideale per la crescita ed un altro con un rapporto tra aminoacidi variato e ricalcolato in funzione di fornire “materiale” utile alla riparazione della mucosa intestinale ed alla produzione di immunoglobuline o proteine utili alla costituzione dei componenti base del sistema immunitario; i risultati sono stati realmente strabilianti…senza scendere troppo nei particolari, una quantità maggiore di Metionina e Treonina rispetto al livello standard per la crescita muscolare non solo ha ridotto in modo statisticamente significativo la gravità della diarrea ma ha anche comportato un maggiore peso dei suinetti a fine prova ed una mortalità inferiore.
Allora voglio sperare che in un sistema di allevamento a limitato consumo di antibiotici soprattutto in prevenzione (domani!), possa trovare un proprio ruolo una mangimistica “dietetica”, nel senso di poter essere in grado di provvedere alimenti di fattivo supporto alla salute degli animali preda di patologie e permettere quindi ai mangimi di giocare un ruolo di vero aiuto al veterinario ed all’allevatore in questa sfida epocale che si giocherà in un futuro molto prossimo.