Accorgimenti per migliorare il benessere in sala parto

(Dott. Maria Costanza Galli)

Il crescente interesse dei consumatori riguardo il tema del benessere animale mette sempre più in discussione i sistemi di allevamento che prevedono il confinamento degli animali in gabbia.

Per quanto riguarda la gabbia parto sono ad oggi disponibili diverse tipologie di strutture che garantiscono alla scrofa un maggior standard di benessere, garantendole libertà di movimento durante il parto e/o l’allattamento.

Al fine di gestire al meglio questi “nuovi” sistemi è però importante mettere in atto alcuni accorgimenti importanti. Qui riporto alcuni di essi:

 

Per evitare che le scrofe possano scavalcare il proprio stallo da parto (VIDEO 1) può risultare utile creare un sistema che permetta di alzare la superficie che separa le scrofe, in modo che queste non riescano a vedersi. Durante il parto e l’allattamento la scrofa infatti predilige un ambiente che le assicuri un senso di isolamento e protezione, ma che allo stesso tempo le consenta di essere vigile sull’ambiente circostante. In ogni caso è importante che nel momento in cui le scrofe vengono introdotte nello stallo da parto, o nel momento in cui viene aperta la gabbia al suo interno, sia presente qualcuno che riesca a monitorare almeno per la prima ora ciò che succede all’interno della sala parto. In questo modo si riuscirà ad evitare che le scrofe possano ferirsi tra di loro o nel tentativo di scavalcare il proprio box.

Per quanto riguarda il momento migliore in cui aprire la gabbia, una recente ricerca volta a valutare l’effetto di diverse tecniche di apertura sulla mortalità dei suinetti ha evidenziato una minor percentuale di schiacciamento quando le gabbie venivano aperte individualmente nel pomeriggio, rispetto ad aprirle individualmente al mattino o ad aprire contemporaneamente tutte le gabbie di una stessa sala parto valutando l’età media della sala parto e non della singola nidiata.

 


Video nr. 1: Scrofe nello stallo da parto

 

Come nelle gabbie tradizionali, anche in questi stalli è importante che alla scrofa venga fornito materiale manipolabile per la costruzione del nido. Nel periodo che precede il parto infatti la scrofa ha un forte bisogno etologico di poter predisporre un nido adeguato per i suinetti, ma spesso il materiale viene distribuito solo ai lati della gabbia, senza quindi che la scrofa possa usufruirne. L’impossibilità di poter eseguire questo comportamento, nelle gabbie convenzionali così come nelle gabbie apribili ancora chiuse in attesa del parto, può dar vita ad un senso di frustrazione nell’animale (VIDEO 2), alla messa in atto di comportamenti stereotipati (VIDEO 3), o di comportamenti aggressivi nei confronti dei nuovi nati. Ricordo quindi che il materiale manipolabile non deve essere distribuito unicamente per soddisfare il benessere termico dei suinetti, ma, riprendendo il Decreto Legislativo 122/2011 “nella settimana precedente al momento previsto del parto, scrofe e scrofette devono disporre di una lettiera adeguata in quantità sufficiente” per la nidificazione.

Nel VIDEO 2 è inoltre evidente che la scrofa, nel tentativo di poter raggiungere la carta, esegue un movimento molto pericoloso: riesce a piegarsi lateralmente e ad inserire la testa tra le sbarre laterali, rischiando di poter rimanere incastrata o nei casi più gravi di soffocarsi. Per evitare ciò è importante che, oltre a disporre il materiale vicino all’animale, la gabbia sia chiusa in modo che impedisca totalmente il movimento di piegarsi o girarsi.

 


Video nr. 2: Stallo da parto senza fonte di calore e dove la lettiera non è in posizione adeguata

 


Video nr. 3: Comportamenti stereotipati della scrofa nello stallo da parto per impossibilità di creare un nido per i suinetti

 

Come nelle gabbie tradizionali, anche negli stalli da parto, che prevedono inoltre una dimensione maggiore, è importante che, oltre alla carta o ad altro materiale, sia presente una fonte di calore che nei primi giorni sia posizionata vicino alla scrofa. Come si vede nell’ immagine (Foto nr. 1), i suinetti nei primi giorni di vita non usufruiscono della lampada presente nel nido, nonostante il loro accalcamento ne fa intuire un disagio termico. Sarebbe utile quindi pensare ad un semplice sistema che permetta di posizionare la lampada nei primi giorni dopo il parto al di fuori del nido, o comunque vicino alla scrofa.

 Foto 1: Suinetti accalcati per disagio termico
Foto 1: Suinetti accalcati per disagio termico

Infine, quando si pensa alla realizzazione o alla scelta delle strutture è sempre importante evitare che parte di esse possano intralciare la comodità della scrofa (Foto nr. 2), ciò potrebbe infatti interferire negativamente sul benessere della scrofa e sulla possibilità di allattare comodamente i suinetti. Nella foto nr. 2  queste strutture sono rappresentate dall’abbeveratoio ma anche dalla parete laterale che potrebbe rendere scomodo, soprattutto per le scrofe più grosse, allattare con gli arti rivolti verso quel lato, e per i suinetti raggiungere facilmente i capezzoli. Inoltre nelle strutture in cui la mangiatoia crea un fondo cieco c’è il pericolo che i suinetti vi entrino, aumentando il rischio di schiacciamento o che non siano più capaci di uscirvi, talvolta a causa della scrofa stessa che dopo aver mangiato si stende occludendone l’uscita.

 Foto 2: Scrofa in posizione scomoda e spazio non sufficiente
Foto 2: Scrofa in posizione scomoda e spazio non sufficiente