(Dott. ssa Annalisa Scollo)
Il monitoraggio delle patologie ed i relativi sistemi di sorveglianza sierologica in scrofaia si basano su periodici campionamenti di materiale biologico nella popolazione aziendale che consentano una stima della presenza di una determinata patologia in allevamento. Spesso si ricorre al monitoraggio sanitario nelle scrofaie per determinarne lo status per quanto riguarda la circolazione del virus della PRRS.
Come effettuare un monitoraggio aziendale: il metodo classico
Secondo quanto suggerito da Holtkamp et al. nel 2010, il corretto approccio standardizzato per il monitoraggio del virus PRRS in scrofaia tramite PCR è il seguente:
- Almeno 4 prelievi di sangue in suinetti allo svezzamento, distanziati ognuno da 30 giorni per un totale di 90 giorni di monitoraggio. Per suinetti allo svezzamento si intendono animali dai 7 giorni prima ai 3 giorni dopo l’allontanamento dalla madre, a prescindere dalla loro età;
- I prelievi devono essere effettuati da almeno 30 suinetti scelti uno per nidiata. Sia i suinetti che le nidiate devono essere selezionate casualmente. I 30 campioni permettono di individuare animali positivi anche nel caso di prevalenze in scrofaia del 10% (95% intervallo di confidenza) a prescindere dalla dimensione aziendale;
- I campioni devono essere analizzati in pool da 5;
- Per aumentare la sensibilità del test si possono selezionare suinetti sottopeso in nidiate di primipare.
Il monitoraggio aziendale con gli emosieri testicolari
Il monitoraggio classico tramite il sangue dei suinetti svezzati ha l’evidente controindicazione che è estremamente dispendioso in termini di tempo e molto stressante per il suinetto che deve essere manipolato per il prelievo di sangue. Questi limiti riducono anche le possibilità di aumentare la frequenza dei prelievi per un monitoraggio più accurato e più tempestivo nell’individuare un focolaio. Inoltre, se la prevalenza della patologia è inferiore al 10%, i 30 campioni potrebbero essere pochi. Per ovviare a questi inconvenienti, un metodo utile può essere l’utilizzo degli emosieri testicolari, ottenuto durante le routinarie operazioni zootecniche in scrofaia.
Cosa sono gli emosieri testicolari e come si raccolgono?
Gli emosieri testicolari non sono altro che i liquidi essudati rilasciati dai testicoli dopo la loro asportazione chirurgica routinaria in scrofaia nei suinetti prima del loro settimo giorno di vita. Oltre a questo essudato si può utilizzare anche quello derivante dalle code nelle aziende che ne praticano il taglio. Questo tipo di raccolta di massa è molto simile a quello ottenuto con i fluidi orali, ma che nei suinetti così giovani risulta essere tutt’altro che semplice.
Per la raccolta, i testicoli ed eventualmente le code vanno depositati in una busta di plastica dopo la loro asportazione chirurgica, all’interno della quale rilasciano gli essudati che vanno trasferiti in una provetta o altro contenitore sterile, magari tramite un foro praticato sul fondo della stessa busta di plastica. Il rilascio degli essudati non richiede più di un paio di ore, solitamente il tempo dedicato dal personale per la castrazione.
In bibliografia si è riscontrata un’ottima sensibilità dell’analisi degli emosieri paragonati all’analisi su sangue degli stessi animali. Tuttavia non si è ancora stabilito un limite standardizzato oltre il quale il pool di emosieri sembri perdere sensibilità per eccessiva diluizione del campione eventualmente positivo in un gruppo di animali negativi: certamente la raccolta di emosieri in un pool di nidiata è molto affidabile, mentre sembra non esserlo un campione ottenuto dalla raccolta proveniente da 10 nidiate (50 suinetti circa, Ustulin et al. 2019). Si consiglia dunque di non eccedere con la dimensione del campione, ma è certamente possibile superare i 5 animali che solitamente vengono raggruppati per l’analisi in pool su sangue, riducendo sensibilmente anche i costi del monitoraggio.
Fig. 1. Testicoli raccolti a seguito della routinaria castrazione dei suinetti entro i 7 giorni di vita.
Fig. 2. Emosiero testicolare rilasciato in un paio di ore sul fondo della busta di raccolta dei testicoli.