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Suinicoltura + Suinicultura

Continua e termina la disamina delle posizioni e l’atteggiamento dei vari stati UE, nei confronti della bozza del regolamento sui Mangimi Medicati.

Articolo 17 Sistemi per la Raccolta di Prodotti Inutilizzati o Scaduti
SS.MM.

Gli SS.MM. garantiscono l'esistenza di adeguati sistemi per la raccolta di MM/PI scaduti o nel caso in cui il detentore di animali abbia ricevuto un quantitativo di mangimi medicati superiore a quello effettivamente utilizzato per il trattamento indicato nella prescrizione veterinaria (animali morti o inappetenti). Gli SSMM richiedono misure armonizzate e stabilite dalla UE. La responsabilità deve essere degli operatori, lo SM deve garantire che gli OSM mettano in atto dei sistemi appositi.

Posizione UE

Se richiesto dalla maggioranza degli SS.MM., la UE potrebbe dare indicazioni nel regolamento.

 

Articolo 18 E 19 Modifica degli Allegati ed Esercizio della Delega
SS.MM.

Alla UE è conferito il potere di adottare atti delegati per modificare gli allegati al fine di tener conto del progresso tecnico scientifico e per fissare limiti specifici per il carry-over. Riserva agli atti delegati (Francia, Austria, Germania, Rep. Ceca, Belgio, Finlandia): atti delegati con validità 5 anni. La Slovenia e i Paesi Bassi, vorrebbero un coinvolgimento degli SS.MM. per la preparazione degli atti delegati.

Posizione UE

Nessuna

 

Articolo 20 Procedura di Comitato (Atto Esecutivo)
SS.MM.

Francia, Repubblica Ceca e Germania vorrebbero il coinvolgimento anche del Comitato per i medicinali veterinari e dell’EMA.

Posizione UE

Nessuna

 

Articolo 21, 22 e 23 Sanzioni, Abrogazione ed Entrata in Vigore
SS.MM.

Gli SM devono stabilire sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive e notificarle alla CE entro 1 anno dalla data in vigore del regolamento.La direttiva 90/167/CEE viene abrogata. Il regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Si applicherà dopo 1 anno dall’entrata in vigore.

Posizione UE

Nessuna

 

Allegato I - Requisiti Applicabili agli Operatori del Settore dei MANGIMI di cui all'Articolo 3
SS.MM.

Allegato troppo generico, molto simile all’allegato 2 del reg.(CE) 183/05. Ad esempio mancano indicazioni per lo stoccaggio dei medicinali (ex premiscele), sulla qualifica professionale del personale, gestione del flushing..etc..

Posizione UE

Nessuna

 

Allegato II - Incorporazione del Medicinale Veterinario nel Mangime
SS.MM.

Nessuna

Posizione UE

Nessuna

 

Allegato III - Indicazioni di Etichettatura di cui all'articolo 9,Paragrafo 1
SS.MM.

Da proporre la banda azzurra «da cedersi dietro prescrizione veterinaria» in uso in Italia.

Posizione UE

Nessuna

 

Allegato IV - Tolleranze Ammesse
SS.MM.

Tolleranze del 10% per gli antibiotici indipendentemente dalla quantità di inclusione.

Posizione UE

Nessuna

 

Allegato V - Modulo per la Prescrizione di cui all'articolo 15, Paragrafo 2
SS.MM.

Sembrano previste le modalità di ricettazione elettronica ma andrebbe meglio precisato (Portogallo). Deve essere chiaro che il veterinario è l’unico prescrittore. Conflitto d’interessi: veterinario/distributore/dipendente del mangimificio/casa farmaceutica? Deve essere indicata la quantità di sostanza attiva, non di MV. Firma dell’allevatore quando riceve la ricetta e compra il mangime (Belgio). N° di lotto del MM inserito dal produttore (Belgio). Codice aziendale allevamento ?

Posizione UE

Nessuna

 

 

 

Conclusioni

In conclusione, al termine di questa lunga cavalcata nella sconfinata prateria del nuovo che avanza in unione europea, in tema di medicinale veterinario e mangimi medicati, sorge spontanea una domanda: cosa succederà ?

Tra chi preconizza la consistente riduzione dell’arsenale terapeutico a disposizione del medico veterinario, accompagnata dalla scomparsa dell’alimentazione medicata, sotto la spinta del problema dell’AMR e chi sostiene che, sostanzialmente, poco o nulla cambierà, in quanto l’industria del farmaco non può vedersi ridurre in maniera così consistente gli introiti legati all’uso degli antimicrobici, chi ha ragione ?

Nessuno ha la sfera di cristallo, tanto meno io. Dal mio punto di vista, posso dire una cosa sola: come classe veterinaria, per di più professione intellettuale, o ci rendiamo conto che dobbiamo essere pienamente della partita, o, come spesso è successo, gli eventi ci travolgeranno. Il fenomeno che appare quasi inarrestabile dell’AMR, va innanzitutto pienamente compreso, senza cavalcare le previsioni più catastrofiche, ma dimostrando conoscenza del problema e mettendo in campo soluzioni praticabili, chiaramente per il nostro pezzo. Da ultimo posso solo dire che se continuiamo a trincerarci dietro atteggiamenti di sterile difesa dello status quo, nascondendo la testa sotto la sabbia, o peggio ancora sostenendo che il problema non ci riguarda, beh, faremo poca strada. Non possiamo più prestarci al gioco del trattamento antibiotico sistematico come soluzione a problematiche di natura diversa, in cui la patologia batterica non è altro che la punta dell’iceberg, ultimo effetto di problemi che vengono da lontano. Volendo fare un elenco, assolutamente non esaustivo di tali problematiche, posso indicare, in ordine sparso: genetica, metodiche d’allevamento intensivo fortemente spinte, ambienti vetusti ed inadatti ad ospitare correttamente gli animali, sovraffollamento, alimentazione spinta e spesso non correttamente equilibrata (digeribilità soia -enteriti svezzamento) management inadeguato... O ci riappropriamo della nostra “ars medica”, dimostrando coi fatti che senza il nostro fondamentale contributo non si riesce ad affrontare compiutamente la sfida dell’AMR, oppure la nostra professione sarà completamente screditata, ma soprattutto la salute, intesa come “one healt” (uomo - animale - ambiente), sarà seriamente compromessa.