I fessurati delle scrofe nelle gabbie gestazione, sono sempre stati concepiti per ottimizzare l’evacuazione delle feci nella fossa sottostante, per poter così limitare l’intervento manuale di rimozione (…chi lo fa).
Alcune tipologie propongono un pannello di cemento della larghezza delle gabbie (di solito 60 cm) nel quale le fessure possono essere tutte uguali, oppure aumentare progressivamente di larghezza verso la parte posteriore della gabbia, dove possono arrivare, in alcuni casi, a misurare 50-60 mm.
Però non sono sicuramente una scelta idonea per la scrofa: l’eccessiva larghezza di queste fessure è spesso causa di lesioni ai piedi degli animali, che inavvertitamente inseriscono gli arti all’interno di esse, e subiscono lesioni anche gravi. |
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Ma ecco che il proverbiale ingegno degli allevatori di suini ha partorito l’idea presentata in queste foto. |
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Ha innanzitutto realizzato una “griglia” composta da 3 file di tondini uniti da due lame di acciaio. |
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Due tondini ø 15 mm per ridurre la fessura nell’area a maggior calpestio, il terzo ø 10 mm nella parte posteriore, per il drenaggio delle feci. |
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Ma come “fissare” queste griglie al fessurato? Una volta posizionate nella fila delle gabbie, sono state fissate e saldate una all’altra ad una lama di acciaio per tutta la lunghezza della fila. In questo modo, rimangono perfettamente in posizione.
Dopo la riduzione delle fessure, le scrofe (e soprattutto le scrofette) le ferite e rotture accidentali sono evitate. Certo, è peggiorato l’allontanamento spontaneo delle feci, ma un piccolo intervento manuale puo’ riportare l’area pulita.
Diamo la precedenza al benessere delle scrofe: sono la fonte del reddito! |
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