Negli allevamenti suinicoli intensivi, attualmente persistono due fasi critiche per la salute e il benessere degli animali, legate all'organizzazione dei box, che possono risultare in stress e lesioni. In primo luogo, le morsicature alla coda durante le fasi di svezzamento e magronaggio hanno conseguenze non solo sulla salute e il benessere, ma anche sulla qualità delle carcasse. Allo stesso modo, l'aggressività tra le scrofe durante il rimescolamento costituisce un rischio per il mantenimento della gravidanza e la sopravvivenza degli animali.
Il sistema olfattivo altamente sviluppato dei suini e l'importanza dei feromoni nel raggiungimento della pubertà e nell'accettazione dell'accoppiamento sono ben documentati. Durante l'allattamento, i feromoni coordinano l'attaccamento dei neonati alle madri, e in particolare i feromoni di appagamento (AP), secreti dalla cute dei capezzoli materni, inducono calma e sicurezza nei piccoli.
Lo scopo di questo studio mirava a valutare l'efficacia dell'uso di analoghi dei feromoni di appagamento materno suini (PAP) nel migliorare il benessere durante le due fasi critiche sopra descritte (svezzamento e riorganizzazione delle scrofe). L'esperimento è stato condotto in un allevamento suinicolo intensivo a ciclo aperto convenzionale, composto da 735 scrofe e situato a Brescia.
È stata testata l'applicazione di un analogo sintetico del feromone materno suino (PAP), distribuito tramite diffusori e spray alla concentrazione del 2%, per comprendere come potesse influenzare i comportamenti sociali negativi, le lesioni cutanee e le zoppie delle scrofe durante la riorganizzazione dei gruppi; ma anche i comportamenti negativi, la mortalità e i morsi alla coda dei suinetti dopo lo svezzamento.
Per quanto riguarda le scrofe, i diffusori contenenti PAP sono stati installati ventiquattro ore prima dell'introduzione del gruppo trattato. Questi sono stati posizionati a 1,5 metri dal suolo, con una distanza di 25 metri quadri l’uno dall’altro e lontani dalle prese d'aria, per garantire una distribuzione uniforme del trattamento all'interno dell'ambiente. Inoltre, ogni scrofa del gruppo è stata trattata sei ore prima dell'introduzione con 5 ml di soluzione al 2% di PAP applicata tra le scapole. Dopo cinque giorni, i diffusori sono stati rimossi dal gruppo gestazione, le finestre sono state aperte e la ventilazione è stata aumentata per garantire la completa rimozione del trattamento. Al settimo giorno, gli animali del gruppo di controllo sono stati inseriti nello stesso ambiente e valutati in modo analogo al gruppo trattato.
I comportamenti sono stati direttamente osservati per 15 minuti nei giorni 0, 1, 3 e 5 e classificati come positivi, negativi e neutri. Le lesioni, sono state osservate solo su un lato dell'animale, e ad ogni scrofa è stato assegnato un punteggio standardizzando le rilevazioni effettuate. Le zoppie sono state classificate osservando gli animali dopo che questi hanno percorso almeno 20 metri.
Per l'esperimento durante lo svezzamento, sono state utilizzate due stanze identiche, ciascuna con 16 box di 15 metri quadri, dove i suinetti sono stati alloggiati per cinque settimane. Una stanza è stata destinata al trattamento e l'altra al gruppo di controllo. Nella stanza di trattamento, 24 ore prima dell'introduzione degli animali, sono stati posizionati 10 diffusori contenenti PAP. I suinetti sono stati valutati nei giorni 0, 7, 14, 21 e 28 per quanto riguarda il comportamento sociale, i morsi alla coda e la mortalità. I comportamenti sono stati osservati direttamente per 15 minuti, lontano dai pasti, al momento dell'introduzione nel sito di svezzamento, dopo 6 ore e dopo 24 ore. I comportamenti sono stati classificati in positivi, negativi e neutri.
L’analisi dei risultati ha rivelato che, per quanto riguarda le scrofe, nel gruppo trattato, si è osservata una diminuzione dei comportamenti negativi al giorno 1 (P<0,05), delle zoppie e delle lesioni cutanee ai giorni 3 e 5 (P<0,05). Questi risultati sono notevoli, soprattutto se consideriamo che sono stati ottenuti in un sistema di gestazione dinamico, in cui l'introduzione settimanale di nuove scrofe porta a continui rimescolamenti gerarchici e, di conseguenza, ad un aumento dell'aggressività. Nei suinetti invece, l'uso dei PAP ha portato a una riduzione dei comportamenti negativi nelle prime 24 ore post-svezzamento (P<0,05) e dei morsi alla coda ai giorni 21 e 28 (P<0,05). Nel gruppo trattato, inoltre, sono stati osservati animali con necrosi alla coda, ma senza segni evidenti di morsi sanguinanti rispetto al gruppo di controllo. Tuttavia, non si è riscontrato alcun effetto sulla mortalità.
In conclusione, l'uso degli analoghi dei feromoni di appagamento materno suini si è dimostrato efficace nel ridurre i comportamenti negativi e l’aggressività durante lo svezzamento e il rimescolamento delle scrofe. L'applicazione dei PAP tramite diffusore è risultata utile per gestire lo stress prolungato, come quello post-svezzamento, mentre l'applicazione dei PAP sotto forma di spray è risultata più idonea per affrontare momenti di stress più acuti, come il rimescolamento delle scrofe. Tuttavia, è importante considerare che le morsicature alla coda e l'aggressività delle scrofe dipendono da vari fattori ambientali, gestionali e sanitari, e i feromoni non rappresentano una soluzione definitiva, ma piuttosto un utile strumento di supporto per migliorare il benessere degli animali.
Grafico 1: Riduzione percentuale dei comportamenti negativi, lesioni cutanee e zoppie nelle scrofe e dei comportamenti negativi e morsi alla coda nei suinetti dopo il trattamento con analoghi dei feromoni di appagamento materno suini (PAP).