Il benessere durante la castrazione del suinetto: esiste una soluzione reale di campo?

(dott.ssa Annalisa Scollo)

L’opinione pubblica considera la castrazione chirurgica dei suinetti maschi senza alcuna analgesia ed anestesia una violazione del benessere dell’animale e della sua integrità, anche se la pratica è permessa entro i 7 giorni di vita dalla legislazione europea vigente (2008/120/EC). Per questo motivo, l’argomento della castrazione del suinetto ha acquisito negli ultimi anni sempre più criticità. Già nel 2010, la Commissione Europea aveva proposto un piano volontario (European declaration on alternatives to surgical castration of pigs) firmato dei più grossi stakeholders dell’industria suinicola che prevedeva l’utilizzo di analgesia e/o anestesia anche nei suinetti di età inferiore ai 7 giorni già dal 1 gennaio 2012, ed il completo abbandono della castrazione chirurgica dal 1 gennaio 2018. Questo piano volontario europeo inseriva già nel 2010 una deroga alla proposta dell’abbandono completo della pratica per i produttori di prodotti tradizionali, come i nostri prosciutti italiani DOP o altri prodotti IGP. Malgrado la deroga consenta nel nostro contesto di continuare ad effettuare la castrazione chirurgica nel suinetto, rimane valido l’invito ad utilizzare analgesia e anestesia. Inoltre, anche diverse filiere commerciali si stanno muovendo nella stessa direzione, richiedendo certificazioni sull’utilizzo di protocolli di gestione del dolore sul campo. La complessità dell’argomento pone le basi per una sfida trasversale del settore: opinione pubblica, produttori suinicoli, associazioni animaliste e consumatori, tutti coinvolti nella discussione dello stesso tema.

Lo scopo è quello di rendere meno cruenta la castrazione chirurgica del suinetto, e nello stesso tempo applicare un protocollo che sia efficace su larga scala nella realtà suinicola. Esiste soluzione di campo che consenta una reale gestione del dolore durante la castrazione chirurgica del suinetto? Quali sono i pro e i contro delle soluzioni disponibili?

 

I farmaci registrati per la gestione del dolore nel suinetto

Il primo reale problema che i produttori suinicoli devono affrontare sull’argomento riguarda la scelta dei farmaci utilizzabili. Se per quanto riguarda l’analgesia la scelta è piuttosto facile e praticabile, in quanto i principi analgesici registrati per il suino sono diversi, detenibili nella scorta dell’allevamento e somministrabili per via intramuscolare direttamente dall’allevatore, per quanto riguarda l’anestesia il problema è decisamente più complesso. Sono infatti disponibili sul mercato poche alternative e tutte di non facile gestione. Un ostacolo è certamente la possibilità di utilizzo degli anestetici in allevamento in quanto, secondo la legislazione nazionale in vigore, la detenzione nelle scorte e l’utilizzo degli anestetici è ad esclusivo appannaggio del Medico Veterinario. Si rende dunque indispensabile il suo totale coinvolgimento in una pratica che fino ad oggi è perlopiù gestita autonomamente dai tecnici qualificati di allevamento, con conseguente aumento delle spese veterinarie per l’allevatore. Un ulteriore problema è relativo alla scelta dell’anestetico di per sé. Se per la pre-anestesia infatti il farmaco di elezione per il suino è considerato l’azaperone, per l’anestesia vera e propria la scelta può ricadere solamente su poche soluzioni. Il tiopentale sodico per esempio, è un farmaco efficace che però va somministrato per via endovenosa, con le relative difficoltà in un animale piccolo come il suinetto e sui numeri di scala industriale degli allevamenti. Una seconda alternativa è la procaina, un anestetico locale registrato per il suino che, per quanto più facile da utilizzare rispetto al tiopentale sodico, richiede comunque una manualità delicata. Altre due soluzioni, apparentemente meno percorribili, sono l’utilizzo della ketamina e l’utilizzo dell’anestesia gassosa, la prima che presenta le difficoltà di gestione legate al suo appartenere alla classe degli stupefacenti e la seconda che presenta le difficoltà di utilizzo di apparecchiature specifiche e la detenzione di bombole da parte del veterinario.

Dati sperimentali sull’efficacia dei protocolli farmacologici sul campo

Uno studio italiano condotto dalle Università di Padova e Torino in collaborazione con O.P.A.S., pubblicato da poche settimane[1], ha valutato le soluzioni farmacologiche più facilmente applicabili sul campo (analgesia tramite meloxicam; anestesia locale con procaina; sedazione con azaperone). L’indagine aveva lo scopo di verificare quale protocollo avesse maggior effetto della riduzione della percezione del dolore nei suinetti, e quale impatto potesse avere ciascuna soluzione nel management produttivo ed economico dell’azienda suinicola che lo adotta. La valutazione della dolorabilità del suinetto è stata fatta tramite l’analisi dei livelli di cortisolo nel sangue (il cosiddetto ormone dello stress), la sensibilità cutanea alla pressione nella zona scrotale tramite uno strumento chiamato algometro, e l’espressione di comportamenti anomali.

Aspetti controversi relativamente all’applicazione dell’anestesia

Il primo importante fattore da sottolineare è che nessuno dei protocolli applicati è stato in grado di ridurre il dolore del suinetto durante la castrazione a livelli praticamente inesistenti come nel suinetto manipolato ma non sottoposto a castrazione chirurgica. Tuttavia una buona riduzione della percezione del dolore è stata ottenuta con l’utilizzo del meloxicam come analgesico. Il dato che però ha stupito relativamente ai protocolli, è che l’efficienza del meloxicam nel ridurre il dolore si ha sia quando questo viene utilizzato in associazione ad anestetici locali o sedativi (procaina locale o azaperone sistemico) sia quando viene utilizzato da solo. Addirittura, alcuni effetti negativi osservati durante l’utilizzo degli anestetici (per esempio il transitorio rialzo di cortisolo nel sangue) vengono drasticamente ridotti dal contemporaneo utilizzo di meloxicam.

Perché l’anestesia non supportata da analgesia provoca nel suinetto un rialzo dell’ormone dello stress?

Probabilmente la risposta sta nel fatto che l’anestesia locale con procaina, di per sé, può dare una transitoria sensazione di bruciore dopo la somministrazione, bruciore che è responsabile di una percezione di dolore alla pari della castrazione stessa. Per questo si consiglia fortemente, nel caso di adozione di un protocollo con anestesia locale, di somministrare il farmaco per via sottocutanea e non intratesticolare, e di accompagnarla sempre con l’utilizzo di un analgesico. Per quanto riguarda invece l’azaperone, si conferma la sua non efficacia come anestetico durante la castrazione, in quanto efficace solo a dare sedazione.

A questo punto il dubbio legittimo dell’adozione di protocolli di gestione del dolore durante la castrazione chirurgica del suinetto è relativo alla reale utilità di utilizzare anche l’anestetico oltre al semplice analgesico. Una risposta chiara sulla gestione dell’argomento da dare all’opinione pubblica e al consumatore purtroppo al momento sembra non esistere. Inoltre, un suggerimento per il futuro è quello di effettuare nuovi studi utilizzando come anestetico il ghiaccio secco.
 

  • L’uso dell’analgesico (meloxicam) durante la castrazione chirurgica del suinetto è suggerito sempre, perché risulta essere efficace nel ridurre la percezione del dolore dell’animale.
  • Se si sceglie di castrare con anestesia locale tramite procaina, si consiglia di associare sempre un analgesico per ridurre il bruciore nel punto di inoculo.
  • L’azaperone è un ottimo sedativo per il suino, ma non è sufficiente a ridurre il dolore durante la castrazione del suinetto, nemmeno quando associato all’analgesico. Va invece utilizzato come pre-anestetico.
 
Protocolli con analgesia ed anestesia durante la castrazione: cosa cambia per l’allevatore che decide di adottarli

Aumentare il benessere dei nostri suini d’allevamento durante la castrazione chirurgica equivale a maggiore professionalità, qualità e soddisfazione sul lavoro. Tuttavia va considerato che, su larga scala, ogni intervento che richiede tempo si traduce in maggiori costi legati al lavoro del personale e potenziali altri fattori, come per esempio il costo vivo dei farmaci.

Nel caso specifico della protocollo meloxicam+azaperone e del protocollo meloxicam+procaina testati nella seconda parte del lavoro sopra citato[2], il tempo necessario agli operatori per effettuare la castrazione di una intera banda di suinetti in allevamento cresce rispettivamente del 77% e 56%. Basti pensare per esempio che i suinetti devono essere manipolati 2 volte, la prima per la somministrazione dei farmaci, e la seconda per la castrazione. Non va dimenticato inoltre che, parlando di personale, chi effettua la somministrazione degli anestetici deve essere il Medico Veterinario, con un conseguente aumento dei costi legato alla tariffa oraria.

Anestesia nel suinetto: effetti collaterali?

È importante non perdere di vista il concetto che l’anestesia nel suinetto durante la castrazione chirurgica è un atto farmacologico che può essere delicato in un animale così giovane e che quindi presenta delle criticità. Prima fra tutte il rischio di schiacciamento del suinetto, collegato alla diminuzione delle sue capacità propriocettive fino allo smaltimento dell’effetto del farmaco. Questo rischio può essere certamente diminuito chiudendo gli animali nel nido fino a completo risveglio (o riacquisizione delle capacità propriocettive nel caso di anestesia locale): il rovescio della medaglia è comunque l’impossibilità dell’animale di alimentarsi durante quella finestra di tempo, che quindi dovrà essere ridotta al minimo. Un dato non incoraggiante della ricerca italiana è rappresentato dal rischio di perdere almeno 1 suinetto per ciascuna nidiata, che è cresciuto del 48% durante la lattazione.

Mano alla calcolatrice: quanto costa quindi un protocollo con analgesia e anestesia?

Considerando l’aumento di lavoro richiesto al personale di allevamento, l’aumento della tariffa oraria legata alla presenza della medico veterinario durante le procedure di castrazione chirurgica, il costo dei farmaci e l’aumentato rischio di mortalità, il protocollo che prevede l’utilizzo di meloxicam+azaperone ha un costo totale di 3,14€ a suinetto maschio, mentre l’utilizzo di meloxicam+procaina ha un costo totale di 3,30€.

 

  • Adottare un protocollo di gestione del dolore durante la castrazione chirurgica del suinetto che preveda l'anestesia oltre all'analgesia richiede più lavoro da parte del personale: almeno il 56% di tempo in più.
  • Allo stesso tempo, il rischio legato alla riduzione della propriocezione del suinetto durante l’anestesia ne aumenta il rischio di schiacciamento del 48%.
  • ·Considerando la totalità delle spese (tempo del personale, presenza del veterinario, farmaci, rischio schiacciamento), il costo per ciascun suinetto maschio castrato con anestesia ed analgesia cresce di almeno 3,14€.

 
Concludendo, il tema del benessere durante la castrazione chirurgica del suinetto va affrontato nella sua totalità, perché da un lato è fondamentale perseguire lo scopo di ridurre il dolore dell’animale ma dall’altra vanno valutati anche alcuni aspetti legati ai costi che ne conseguono, con risultati controversi legati soprattutto all’aumentato del rischio di mortalità durante la lattazione.

Articolo pubblicato su SUMMA animali da reddito, n. 3/aprile 2021. Si ringrazia per la concessione alla pubblicazione.

[1] Scollo, A., Contiero, B., De Benedictis, G. M., Galli, M. C., Benatti, D., & Gottardo, F. (2021). Analgesia and/or anaesthesia during piglet castration–part I: efficacy of farm protocols in pain management. Italian Journal of Animal Science, 20(1), 143-152.
[2] Scollo, A., Galli, M. C., Contiero, B., De Benedictis, G. M., Orlandi, B., & Gottardo, F. (2021). Analgesia and/or anaesthesia during piglet castration–part II: practicability of farm protocols, resource efficiency and economic implications. Italian Journal of Animal Science, 20(1), 472-478.