(Dott.ssa Maria Costanza Galli)
Il 18 Febbraio 2020 l’organizzazione Compassion In Word Farming (CIWF) ha consegnato al Ministero della Salute oltre 200.000 firme di cittadini che chiedono che le scrofe vengano allevate senza l’utilizzo di gabbie. Un segnale che conferma il crescente interesse dei consumatori verso il tema del benessere animale. A fronte di questo interesse e all’evidenza che la gabbia non permetta agli animali di manifestare il proprio comportamento naturale, il mondo scientifico e alcune grandi aziende stanno studiando le alternative più efficaci per garantire un miglior livello di benessere, non inficiando negativamente sulle performance produttive e riproduttive degli animali e sul costo di produzione per l’allevatore.
Si parla di un possibile cambiamento che richiede grande attenzione nella sua messa in pratica.
Entrambe le gabbie utilizzate, quella parto e quella gestazione, hanno infatti dei chiari vantaggi nel loro utilizzo. La gabbia parto protegge i suinetti dallo schiacciamento da parte della scrofa, mentre la gabbia gestazione, utilizzata nelle 4 settimane successive alla fecondazione, risulta importante nel minimizzare i fattori di stress nella delicata fase embrionale e assicura una migliore gestione della razione alimentare.
In questo articolo approfondiremo esclusivamente la gestione in gruppo delle scrofe gravide, posticipando ad un prossimo articolo la gestione della scrofa libera durante la fase della lattazione.
L’eventuale eliminazione della gabbia gestazione o il suo utilizzo limitato esclusivamente per i primissimi giorni successivi alla fecondazione dovrà determinare la messa in atto di importanti accorgimenti per evitare quelle situazioni di stress che potrebbero ripercuotersi negativamente sula sopravvivenza degli embrioni.
Uno dei punti più importanti è sicuramente quello di minimizzare il più possibile l’aggressività degli animali. I fattori chiave per prevenire questo fenomeno sono:
· Garantire spazio sufficiente per permettere agli animali subordinati di esprimere comportamenti di sottomissione e di fuga, così da stabilire il più velocemente possibile la gerarchia all’interno del box. Per questa ragione sono da preferire box che possano ospitare grandi gruppi poiché, anche a parità di spazio per scrofa, permettono di avere una maggiore possibilità di fuga. A questo scopo è consigliato creare nel box aree nascoste tramite barriere visive che permettano all’animale di sottrarsi alla vista del dominante. Un'altra interessante alternativa è quella di utilizzare un box dedicato al primo incontro delle scrofe che comporranno un determinato gruppo (“mixing pen”). Dovrebbe essere un box di dimensioni maggiori, possibilmente di forma rettangolare, con della lettiera e con barriere visive, in cui gli animali potranno stabilire una gerarchia più facilmente e con meno stress prima di essere spostati nel loro box di gestazione.
· Minimizzare le opportunità per le scrofe dominanti di impedire l’accesso al cibo a quelle subordinate. Questa problematica è sicuramente più evidente nei sistemi di alimentazione simultanea, che peraltro sono i più diffusi a livello nazionale. Per minimizzare la competizione al momento della distribuzione sarebbe opportuno creare delle poste singole di alimentazione limitate da battifianchi (“free access stalls”) che proteggono le scrofe da possibili aggressioni durante l’alimentazione. La soluzione diventa ancora più efficace se vengono installati dei cancelli nella parte posteriore delle postazioni, automatici o manuali, che permettono alla scrofa di terminare il suo pasto senza alcun disturbo.
· Formare gruppi di scrofe già familiarizzate tra di loro. Le scrofe infatti sono in grado di riconoscere i loro precedenti compagni di box, dopo essere stati separati per un massimo di 6 settimane, per cui riuscire a ricomporre il gruppo precedente ha sicuramente il suo vantaggio nel ridurre i fenomeni di aggressività. Per riuscire a fare ciò si potrebbe, per esempio, segnare sul dorso delle scrofe che entrano in sala parto un numero o un simbolo uguale per tutte le compagne di box, o altrimenti annotare su un taccuino i numeri delle scrofe che compongono un determinato box.
· Evitare gli effetti negativi della fame, quale ad esempio l’aumento della competizione per l’alimento, prolungando il senso di sazietà degli animali. La somministrazione di una dieta ricca in fibra può aiutare per questo scopo, promuovendo la stabilità sociale e il riposo.
· L’utilizzo di una lettiera è consigliato ma non sempre possibile. Sarebbe opportuno fornirla soprattutto qualora si utilizzi il mixing pen. Il suo scopo non è tanto quello di ridurre l’aggressività degli animali quanto di ridurre il rischio di lesioni agli arti. Inoltre la lettiera in paglia permette di eseguire comportamenti esplorativi, riducendo lo sviluppo di comportamenti stereotipati, e di migliorare il comfort durante il riposo.
Infine risulta importante lavorare con gli animali con un approccio calmo e positivo. La paura nei confronti degli uomini potrebbe infatti causare uno stato di stress cronico, che si ripercuote negativamente sulle performance riproduttive delle scrofe.
Queste raccomandazioni sono strettamente dipendenti dalle diverse situazioni strutturali e gestionali di ogni singola azienda, ma posso essere prese come linee guida per la corretta gestione delle scrofe in gruppo.