SUIVET

Suinicoltura + Suinicultura

…VISTO ED ELABORATO PER VOI DALLE JRP 2013… (by Mario Gherpelli)
Dalle Journées de la Recherche Porcine (Giornate della Ricerca Suina – JRP), 45a edizione: "Influenza dell’omogeneità delle covate sull’assunzione di colostro e la mortalità dei suinetti" - Charneca R., Lima F., Freitas A., Tirapicos Nunes J., Le Dividich J.

Introduzione
 

L’eterogeneità del peso alla nascita è un dato caratteristico nelle covate di suinetti. In media, il coefficiente di variazione (CV) intra-covata è del 18-21%, con valori che possono raggiungere il 51% e oltre. Questa eterogeneità si associa ad una notevole variabilità nell’assunzione di colostro e ad una mortalità talvolta elevata. Per limitare i danni, gli allevatori si affidano alle adozioni, nel tentativo di rendere più omogeneo sia il peso che il numero dei suinetti in ciascuna covata, anche se i risultati sono variabili, senza dubbio perché gli spostamenti vengono praticati tardivamente, in fase colostrale avanzata se non ultimata. L’obiettivo di questa ricerca è quello di praticare una duplice suddivisione delle covate prima che inizi la prima suzione e di valutarne l’effetto sia sull’assunzione di colostro che sulla mortalità post-natale.

Materiali e metodi

Lo studio si è svolto in un allevamento di 1000 scrofe (Large White x Landrace) localizzato nel sud del Portogallo e ha riguardato 52 scrofe pluripare. Le scrofe entravano nelle gabbie parto una settimana circa prima della data prevista del parto, non era prevista la sincronizzazione farmacologica ma veniva garantita la sorveglianza continua. La necessità di formare due covate, l’una omogenea (OM) e l’altra eterogenea (ET) richiedeva la presenza di almeno due parti simultanei (tolleranza massima di 1h), raramente tre nella stessa sala parto. Alla nascita i suinetti venivano identificati, pesati e alloggiati in una cassetta sotto una lampada a raggi infrarossi. Alla fine dei parti, i suinetti venivano pesati di nuovo e ripartiti in due gruppi: omogenei (OM) ed eterogenei (ET) di pari numero (n=12) e peso medio totale simile, quindi portati alla mammella (tempo 0). A distanza di 24h, tutti i suinetti venivano ripesati per stimare la quantità di colostro assunto. Le scrofe di una stessa coppia spesso non avevano il medesimo numero di parto, anche se in media l’età nei due gruppi era comparabile (3,91 ± 0,3 e 3,96 ± 0,3 parti rispettivamente per le scrofe OM e ET).

Risultati e discussione

Il numero di nati vivi/parto era di 13,3 ± 0,3 suinetti, con un peso medio di 1427 ± 30 g/capo (CV medio, 19,5%). Fondamentale, però, notare che il CV medio sul peso alla nascita delle covate ET (27,8%) era tre volte superiore a quello delle covate OM. L’assunzione di colostro/suinetto nelle prime 24h era simile nelle covate OM e ET: 416 ± 14 g e 395 ± 13 g rispettivamente (P=0,23), ma con una notevole differenza nella variabilità di questo parametro all’interno delle covate OM rispetto a quelle ET (CV=22,1% vs 36,0%, P=0,01).
La mortalità totale tra la nascita e lo svezzamento a 21 giorni è risultata inferiore nelle covate OM rispetto a quelle ET (6,4% vs 11,9%; P=0,026), a causa soprattutto della mortalità registrata a partire dal secondo giorno di vita in suinetti delle covate ET che avevano consumato meno di 200 g di colostro nelle prime 24h, quantità ritenuta il minimo necessario per la sopravvivenza. In altri termini, le cause essenziali della mortalità post-natale sono state il peso relativo (paragonato al peso medio della covata) e la quantità di colostro consumato nelle covate ET.

Conclusioni

I risultati di questo studio indicano che l’omogeneità del peso intra-covata ha un effetto favorevole sull’omogeneità dell’assunzione di colostro e sulla mortalità post-natale. La ricerca del parametro omogeneità del peso alla nascita deve quindi rientrare tra gli obiettivi fondamentali negli schemi di selezione delle linee femminili.